ISERNIA. Altro duro colpo alla sanità pubblica. Da oggi all’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia i pazienti non possono sottoporsi all’ecodoppler, a causa della sospensione delle reperibilità dei medici. Una notizia poco incoraggiante, quella diffusa da Lucio Pastore, presidente del Comitato ‘Isernia bene comune’.
Una denuncia che Pastore ha fatto durante l’ultima riunione del Forum per la difesa della sanità pubblica, ieri pomeriggio, in vista della sua costituzione in forma giuridica. Un passaggio necessario, ha detto il medico isernino, per poter impugnare gli atti adottati dalla Regione e dalla struttura commissariale.
“Stanno smantellando gli ospedali pubblici – ha dichiarato Pastore – perché si vuole potenziare la sanità privata. Contestiamo anche gli interventi che riguardano l’edilizia sanitaria. Si è deciso senza nessun documento ufficiale che l’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso non è sicuro e che la ‘Cattolica’ è invece sicura. La costituzione giuridica è indispensabile per opporci frontalmente a questi provvedimenti”. Che non sono immediati. Mentre la sospensione delle reperibilità al ‘Veneziale’, ha rimarcato Pastore, lo è già. I pazienti che devono fare l’ecodoppler, esame essenziale per i malati di cuore, dovranno spostarsi in altri ospedali del Molise.
Non solo: a causa di un organico sottoforze, da lunedì prossimo, 26 settembre, rischia di fermarsi anche il blocco operatorio. Come riferito da ‘Teleregione’, al momento ci sono solo sei infermieri in dotazione – visto che uno è andato in pensione, una è in maternità e tre sono in malattia – che devono coprire, da lunedì al venerdì, 10 sale alla settimana, oltre alla reperibilità notturna e pomeridiana. La situazione è stata resa nota con una missiva ai vertici Asrem, che tuttavia non hanno fornito ancora alcuna risposta.
