Il mese del bramito dei cervi, che va da settembre ad ottobre, è l’occasione giusta per osservare questi ungulati. Durante questo periodo i cervi vanno in amore e tentano di conquistare gruppi di femmine, i cosiddetti harem, producendo un verso rauco e poderoso con il quale intendono dimostrare tutta la loro forza.
Il Cervo (Cervus elaphus) presenta considerevoli dimensioni corporee (185-210 cm il maschio e 150-180 cm la femmina) che lo rendono il più grosso erbivoro della fauna italiana. Ha palchi di notevoli dimensioni con più ramificazioni e un numero variabile di punte. Il mantello, di colorazione bruna-rossiccia durante il periodo estivo, assume in inverno una colorazione più scura tendente al grigio. Il ventre è bianco in entrambi i sessi. E’ un animale sociale che trova nel branco una maggior protezione nei confronti dei pericoli e una collaborazione nella ricerca del cibo e nelle cure parentali.
Il Cervo è un animale che necessita ampi spazi in cui boschi di latifoglie, querce, faggio, aceri, siano intercalati da ampie vallate, in cui la presenza di acqua è assolutamente necessaria. E’ un pascolatore selettivo di tipo intermedio, per cui può avere sia una dieta tipica del brucatore, sia un dieta caratteristica del pascolatore. Interferisce poco con le attività umane, salvo che per alcuni specifici aspetti della pastorizia e dell’allevamento del bestiame. Essendo un animale sensibile non ama l’antropizzazione dei suoi habitat.
I cervi maschi vivono il periodo degli amori in maniera frenetica e stressante alla continua ricerca e difesa dell’harem femminile. Generalmente da metà settembre fino a metà ottobre gli adulti si trovano a dover lottare atrocemente tra di loro e oltre al bramito non è difficile sentire gli schiocchi delle corna echeggiare nelle valli montane. In questo periodo il livello di testosterone raggiunge il suo picco massimo trasformando gli individui sia nel comportamento imponente con sguardo fiero e virile, sia fisicamente con il rigonfiamento del collo. Durante il periodo degli amori producono rauchi e profondi bramiti prodotti in sequenza per indicare agli altri maschi chi è il più forte. Quello degli amori non è però immediato, ma esiste tutta una preparazione ed un costo energetico notevole per arrivare ad essere più belli e più forti che mai. Il palco, che cade tra febbraio e marzo, ricresce in maniera graduale per arrivare ad essere perfetto per quel particolare periodo, ed ogni anno viene sostituito, se così non fosse gli animali si troverebbero ad avere le stanghe rotte o deformi per varie cause, non ultima il combattimento, si creerebbero quindi handicap permanenti che invece sono evitati dalla sostituzione completa ogni anno.
In Molise questo è il periodo giusto per poter osservare o semplicemente sentire i cervi in amore lungo tutta la catena montuosa delle Mainarde. In particolare i posti migliori sono ‘Valle fiorita’ nel comune di Pizzone e Monte Marrone in agro di Scapoli. Anche le aree contigue al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono buoni posti in cui è possibile incontrare i cervi soprattutto nei comuni di Montenero Valcocchiara, Rionero Sannitico e Cerro a Volturno. In Alto Molise le popolazioni di cervo sono meno numerose e i bramiti si possono sentire soprattutto nelle vicinanze della Riserva MAB di Collemeluccio e Monte di Mezzo. Per il Matese da poco è stata creata un’area faunistica del cervo, localizzata a Campochiaro in località Fonte Litania, dove è possibile vedere questi magnifici animali attraverso due osservatori mimetizzati esterni.
Si ricorda che l’osservazione dei Cervi deve essere fatta sempre ad una distanza minima di sicurezza di almeno 50 metri in quanto siamo semplici spettatori e ospiti dei loro habitat.
Alfonso Ianiro
Dottore Ambientale
