HomeSenza categoriaIsernia, ospedale a forte rischio declassamento. Ma il Consiglio si spacca

Isernia, ospedale a forte rischio declassamento. Ma il Consiglio si spacca

In assise il documento che impegna il primo cittadino d’Apollonio a convocare un’assemblea dei sindaci per stabilire iniziative comuni a sostegno dell’autonomia gestionale e funzionale del ‘Veneziale’. Ma l’opposizione abbandona l’aula


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Ospedale di Isernia verso un forte declassamento. Ma il Consiglio comunale si spacca, senza trovare un accordo neppure su un argomento di interesse generale come la sanità. L’opposizione, in mancanza di documentazione sui Piani sanitari, chiede un confronto con esperti del settore e con il commissario ad acta Paolo Frattura e il conseguente rinvio della seduta a dopodomani, 20 ottobre. Ma Giacomo d’Apollonio e la maggioranza di centrodestra, invece, preferiscono puntare su un documento che impegna il primo cittadino a convocare un’assemblea dei sindaci per stabilire iniziative comuni a sostegno dell’autonomia gestionale e funzionale del ‘Veneziale’.

minoranzaOPPOSIZIONE SULL’AVENTINO. In mancanza di un’intesa tra gli schieramenti, l’opposizione abbandona l’aula, fatta eccezione per il consigliere Cosmo Tedeschi. La questione ospedale, dunque assurge a ennesima occasione di scontro politico tra fazioni. Una pessima figura da parte di tutta l’assise nei confronti della cittadinanza intera, che consente alla Regione di andare avanti col suo disegno politico senza la minima contrapposizione da parte degli eletti di Isernia.

IL DOCUMENTO. A conclusione della seduta straordinaria di oggi pomeriggio, richiesta proprio da d’Apollonio, il sindaco ottiene il mandato (della sua maggioranza, con il solo Gianni Fantozzi astenuto) per tentare di impedire il declassamento del ‘Veneziale’. L’allarme, se trovasse corrispondenza nei fatti, comporterebbe un balzo all’indietro di 50 anni. Con il diritto alla salute che, secondo molti operatori, comitati e Forum in difesa della sanità pubblica, non sarebbe più garantito appieno.

Il consesso, dopo numerosi interventi da parte di esponenti di entrambi gli schieramenti, delibera alfine un documento che sarà inviato al governatore Paolo Frattura e all’Asrem. Uno scritto che parte da due presupposti: entro la fine del mese di ottobre la Regione e l’Azienda sanitaria del Molise procederanno all’approvazione del Piano operativo sanitario speciale e del consequenziale Atto Aziendale di riorganizzazione della sanità sul territorio regionale; tuttavia, sui contenuti precisi degli stessi, nulla è stato anticipato. Con conseguenti “forti timori – si legge nel documento approvato – sia nel personale sanitario sia tra la popolazione che, di fatto, ha visto cadere nel vuoto ogni iniziativa promossa negli ultimi anni a tutela dei propri diritti”.

Impossibile, dunque, in mancanza di informazioni, fare proposte alternative “su una possibile riorganizzazione che non vada a privare la città dei servizi sanitari fondamentali e in particolar modo quelli legati alla rete dell’emergenza”, da parte del Consiglio comunale. Tuttavia, si legge ancora nel documento, “da anticipazioni riportate dagli organi di stampa e da informazioni presenti sul sito ufficiale della Regione Molise, si prospetterebbe un possibile, grave declassamento dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, da Presidio ospedaliero in stabilimento a bassa intensità assistenziale (ovvero in grado di espletare attività per lungodegenti post-acuti, riabilitazione estensiva e hospice, ndr). Una scelta, quest’ultima, che andrebbe inesorabilmente a ledere la possibilità di fornire un adeguato servizio di assistenza sanitaria e metterebbe ad alto rischio l’incolumità dei cittadini, che sarebbero costretti per molte urgenze a raggiungere i distanti nosocomi del capoluogo di regione”.

Consiglio al completo foto okDi qui l’auspicio che i vertici regionali “si impegnino a continuare a considerare l’ospedale di Isernia come presidio ospedaliero con autonomia gestionale e funzionale, nonché a garantire il trattamento delle patologie ‘tempo dipendenti’ in sede H24, anche per il tramite di un Dea di I livello in base alle strutture e ai servizi già esistenti”.

Il Consiglio comunale, infine, ha conferito “mandato al sindaco affinché rappresenti alla Regione le istanze” della cittadinanza di Isernia in tema di diritto alla salute “e si attivi per la convocazione, in tempi brevi, di una Conferenza dei sindaci della Provincia, al fine di coordinare e rafforzare tutte le possibili iniziative, anche con l’ausilio di esperti del settore.

Il documento, dunque, dà il via a un’azione congiunta dei sindaci in difesa dell’ospedale. Ammesso che, almeno in quella sede, un accordo si raggiunga. Intanto, resta il fallimento del Consiglio comunale di oggi. Nel quale, tuttavia, almeno una cosa è stata condivisa: la figura barbina di fronte alla città di Isernia.

LA REVISIONE DELLO STATUTO. Secondo e ultimo punto all’ordine del giorno, la nomina della commissione straordinaria per la revisione dello Statuto. Gli eletti sono risultati essere Gianni Fantozzi, Salvatore Azzolini, Irma Barbato e Nicola Moscato per la maggioranza; Roberto Di Baggio, Rita Formichelli e Stefano Testa per l’opposizione.

 

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