Centri per l’Impiego, previsti 220 milioni di euro in Finanziaria per l’accordo Stato-Regioni

Opportunità per i territori considerati Aree di crisi. Possibilità di rinnovare gli ammortizzatori sociali in deroga

CAMPOBASSO. Buona notizia dal confronto Stato–Regioni per il rinnovo dell’accordo quadro sulla gestione dei Centri per l’Impiego. Sono state accantonate risorse pari a 220 milioni di euro, nella legge di bilancio 2017 per 2/3 a carico dello Stato e per 1/3 a carico delle Regioni, per coprire i costi dei Centri per l’Impiego nel prossimo anno. In attesa di verificare, dopo il referendum del 4 dicembre, a chi saranno affidate le competenze costituzionali in materia di lavoro.

“Nella bozza d’intesa nazionale – spiega il consigliere regionale Michele Petraroia – si ipotizza sia l’immissione aggiuntiva di 1600 operatori qualificati da impegnare sui patti di servizio e sul versante dell’inclusione sociale attiva, sia la predisposizione di un emendamento da inserire nella finanziaria 2017, per consentire le proroghe dei contratti a tempo determinato impegnati nei Centri per l’Impiego. È auspicabile che in questo contesto il Molise possa accedere a parte dei 1.600 posti aggiuntivi proponendo figure specializzate, orientatori e personale precario impegnato sulle materie delle politiche attive e del collocamento al lavoro”.

Un esempio, rimarca Petraroia, è la delibera della Regione con cui vengono aggiornate le linee guida sull’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, adeguandosi alla nuova normativa. Tra le altre innovazioni a favore dei lavoratori c’è quella di un’ulteriore proroga alla mobilità, per i territori riconosciuti come Aree di Crisi, attraverso una semplice istanza e garantendo la copertura con i fondi nazionali specifici.

“Visto che al Molise – conclude Petraroia – sono stati attribuiti per il triennio 2014-2015-2016, 52 milioni di euro emulando le linee guida della Regione Toscana si potrebbero garantire anche i dipendenti Ittierre a cui è scaduta la mobilità in questa settimana e i lavoratori Solagrital e del comparto metalmeccanico a cui scadrà nel 2017”.