Chiesto un rimborso di circa 210mila euro, grazie a una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la decurtazione imposta dalla spending review


AGNONE. Un rimborso di circa 210mila euro relativo al 2013. Ne ha diritto il Comune di Agnone e, per questo ha presentato richiesta al ministero dell’Economia e delle Finanze e, in parte, al ministero dell’Interno.

Lo si apprende dalla delibera della giunta guidata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio. L’istanza è stata formulata alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime le decurtazioni effettuate dal Governo Monti.

La legge sulla spending review – si legge nella delibera dell’esecutivo – ha previsto per il 2013 la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio del fondo perequativo e dei trasferimenti erariali ai Comuni pari ad un ammontare complessivo di 2,25 miliardi di euro, da imputare a ciascun Comune in base alle quote delle spese sostenute per i consumi intermedi desunte dal sistema Siope. Il Comune di Agnone, per effetto del suddetto criterio di riparto, ha subito nel 2013 una decurtazione delle entrate erariali quantificabile in euro 209.797,84 del tutto illegittima secondo i criteri enunciati dalla Corte Costituzionale con la recente sentenza n. 129/2016, depositata il 6.6.2016 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 23 del 8.6.2016”.

Da qui la decisione di presentare la richiesta di rimborso che, se accolta, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per le casse comunali.