Gli operatori del settore hanno lanciato un grido di allarme, chiedendo l’intervento della Regione. Atteso da mesi il pagamento dei contributi per le indennità compensative, integrative e per il biologico


CAMPOBASSO. L’agricoltura molisana è in ginocchio. E non solo per la siccità dell’estate più calda di sempre. Gli agricoltori sono ancora in attesa dei contributi per l’indennità compensativa, integrata e relativa al biologico. Contributi che dovevano essere pagati mesi fa e che ancora non arrivano, mentre gli operatori sono costretti a indebitarsi per pagare fornitori e lavoratori.

A denunciare la situazione l”esponente di Forza Italia e vice presidente del Consiglio regionale Nicola Cavaliere, che ha tenuto una conferenza stampa davanti alla sede di Palazzo D’Aimmo, affiancato da un gruppo di agricoltori di diverse zone del Molise.

Lanciamo un grido di allarme – ha affermato Cavaliere, chiamando in causa l’assessore alle politiche agricole Vittorino Facciolla – vogliamo sapere quanti fondi ci sono e quando saranno pagati alle aziende, che non più in condizioni di aspettare gli aiuti. Gli operatori che sono qui rappresentano una piccola fetta dell’economia molisana e hanno il diritto ad avere risposte, visto che è da mesi che si risponde loro che i fondi sono in arrivo, ma ad oggi non arrivano ancora. Ci risulta sia stata pagata solo una piccola fetta delle compensazioni”.

“Vogliamo avere una data precisa, perché non possiamo più prendere impegni con i fornitori – ha affermato Mario Vena, agricoltore di Jelsi – purtroppo ci sentiamo abbandonati da tutti, anche dalle associazioni di categoria”. “Così non riusciamo ad andare avanti – ha aggiunto Mario De Rosa, giovane titolare di un’azienda biologica di Ururi – nel nostro settore le spese sono tante e i contributi, che dovevano aiutarci ad andare avanti, non arrivano dal 2015”.

A ritardare il tutto, hanno aggiunto gli operatori, anche un rimpallo di responsabilità, tra Agea, ente pagatore, e Regione, che dovrebbe trasmettere le schede informatizzate. Mentre loro continuano ad aspettare.

C.S.