Il Presidente della Provincia spiega lo stato dell’arte della vertenza. Ora la questione torna alla Camera. Il 6 dicembre l’incontro dell’Upi
ISERNIA. Tramontano, almeno momentaneamente, le speranze degli ex cantonieri della Provincia di Isernia. Nei giorni scorsi, dopo il summit in Regione, erano state riposte grandi aspettative nella Legge di Stabilità, con la quale si auspicava l’ottenimento di una proroga per consentire la stabilizzazione dei lavoratori e anche sostegno economico. Ma il presidente dell’ente di via Berta Lorenzo Coia ha placato gli entusiasmi, annunciando come gli emendamenti presentati in proposito non abbiano passato il test di Palazzo Madama. E la parola passa alla Camera.
“Proprio oggi mi è arrivata una lettera del presidente dell’Unione delle Province Italiane – ha affermato Coia – Ci aspettavamo notizie positive dal Senato, dopo aver fatto un lungo pressing anche sul senatore Ruta, il quale ha presentato degli emendamenti; ma il Senato ha ritenuto di non accoglierli e di rinviare alla Camera le proposte dell’Upi. Tra queste proposte – prosegue il numero uno di Palazzo Berta – c’era anche quella di fornire risorse finanziarie per dare finalmente la possibilità alle Province di poter operare su quanto di competenza, quindi strade, scuole, ambiente e i servizi che ci competono ancora per legge. E, soprattutto, di sbloccare le assunzioni. Oggi non abbiamo possibilità di assumere, se non qualche dirigente, – ribadisce Coia – anche se, con i tempi che corrono, non è il caso di assumere questo tipo di figure, tant’è che noi abbiamo utilizzato un altro sistema: ridistribuendo le funzioni in maniera orizzontale le funzioni ai dipendenti apicali. Per cui, se non c’è questo sblocco delle assunzioni in Finanziaria, non si può fare nulla. E, oltre a questo, bisogna avere le risorse finanziarie anche per poterlo fare. Questa è la situazione – conclude – ci aspettavamo un’apertura da parte del Senato. Avevamo chiesto circa 250 milioni tra le varie Province per risolvere la situazione di criticità. Il 6 dicembre, in ogni caso, sono stato convocato a Roma insieme agli altri presidenti delle Province proprio per affrontare questa situazione”.
