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Mille molisani in stato di povertà, Boccardo: “Urge un confronto regionale”

La segretaria della Uil Molise analizza i dati Inps sulle richieste di accesso al reddito di inclusione sociale. Plaude alle iniziative del governo ma afferma: “Si può fare di più”


CAMPOBASSO. 981 domande in un mese per poter fruire del reddito di inclusione. Lo certifica l’Inps segnalando come, più in generale, in Italia, siano state presentate dal 1° dicembre 2017 al 2 gennaio 2018, 75.885 richieste di accesso al Rei. E lo commenta il segretario della Uil Molise Tecla Boccardo, per la quale urge un confronto al livello regionale al fronte dell’esistenza di “mille molisani in condizione di povertà”.

“Avevamo intuito questo andamento – afferma la Boccardo in una nota – quando i nostri uffici del Caf, già nei primi giorni di dicembre, ci segnalavano la folla di cittadini presso le nostre sedi per avere informazioni e, soprattutto, per procurarsi l’indispensabile certificazione Isee. Ciò testimonia il bisogno immediato di tante famiglie. Non si sottovaluti – prosegue – il 30 % delle persone residenti in Italia è a rischio povertà ed esclusione sociale, si tratta quindi di 18 milioni di soggetti secondo i dati elaborati dall’Istat. Questo provvedimento nazionale non è che il primo tassello verso l’istituzione di una Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del Lavoro e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo, quale struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni e negli orientamenti programmatici del terzo settore, delle parti sociali e degli stakeholder, articolata in tavoli regionali e territoriali”.

Di qui la proposta della Uil a livello locale. “Deve essere proprio una istanza di confronto a livello regionale – ancora la Boccardo – lo strumento per mettere a punto una strategia univoca nazionale-regionale di contrasto alla povertà e al disagio sociale. Con l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali e, soprattutto, la pressoché mancanza totale di strumenti e interventi. Ma ci deve essere l’impegno di tutti per trasformare una misura passiva in una straordinaria opportunità di politica attiva del lavoro. Lo stanziamento economico è però troppo limitato, – osserva la segretaria regionale Uil – il ddl povertà dovrà essere dotato di respiro maggiore: servirà un piano di azione pluriennale, occorre declinare il carattere universalistico di ogni intervento di contrasto al disagio sociale. Ma, nel frattempo, qualcosa c’è, un migliaio di molisani ci conta”. 

Alessandra

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