E’ accaduto a Portocannone, dove le mamme e i papà con una colletta ed eseguendo i lavori necessari hanno sistemato l’ex asilo e l’oratorio. Domani la prima campanella
PORTOCANNONE. Cominceranno domani, 24 settembre, le lezioni per gli alunni di Portocannone. E due plessi saranno utilizzabili grazie all’impegno dei genitori che, riuniti in comitato e lavorando per una settimana senza sosta, hanno rimesso a nuovo x asilo delle suore di via Gramsci e l’oratorio in via Roma. “Il comitato – riferisce l’Ansa -, contrario al trasferimento degli alunni, nella sede di San Martino in Pensilis – dopo che l’istituto comprensivo ‘John Dewey’ era stato dichiarato inagibile per il sisma dello scorso 14 agosto – si è rimboccato le maniche ed ha rimesso a nuovo i due stabili, tinteggiando ed effettuando interventi di muratura”.
“Nel vecchio oratorio abbiamo ricavato tre classi per le Medie inferiori – hanno spiegato all’Ansa dall’associazione – mentre nell’ex asilo sono state previste le aule dalla seconda alla quinta elementare. Abbiamo iniziato domenica scorsa e terminato ieri. Ci siamo adoperati per dipingere mille metri quadri di pareti, abbiamo rimesso a posto i servizi igienici, il serbatoio dell’acqua, ripulito una corte esterna che sarà utilizzata come punto di raccolta degli alunni durante le emergenze. Abbiamo potato gli alberi con l’aiuto di una ditta di Portocannone che ha offerto il servizio gratuitamente. I materiali sono costati circa due mila euro acquistati grazie ad una colletta a cui ha partecipato l’intera comunità”.
Al Comitato hanno aderito 130 genitori che si sono tutti adoperati per risistemare le strutture. “Alle spese sostenute per gli interventi di adeguamento – hanno concluso i genitori – hanno contribuito anche le attività commerciali. Chi non ha partecipato economicamente con una quota di 10 euro ha contribuito con il proprio lavoro. In meno di una settimana abbiamo completato tutto. Ora siamo impegnati a pulire. Lunedì i bambini inizieranno le lezioni a Portocannone. Tutto questo è stato possibile grazie alla mobilitazione di noi genitori e dimostrata grande partecipazione e coesione sociale”.
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