Il cementificio di Sesto Campano interviene in riscontro all’interrogazione parlamentare dell’onorevole Rosa Alba Testamento


SESTO CAMPANO. Nei giorni scorsi l’interrogazione parlamentare, rivolta ai ministri della Salute e dell’Ambiente, da parte dell’onorevole pentastellata Rosa Alba Testamento sulla questione dell’inquinamento nella piana di Venafro.
La deputata ha evidenziato come nella zona “insistano tre, tra inceneritori e cementifici, e come sarebbe stato osservato negli anni un aumento delle patologie tumorali e non”. La Testamento, auspicando quindi un intervento del Governo, ha descritto la zona come una vera e propria “terra dei fuochi molisana”.

rosa alba testamentoChiamata in causa, la Colacem di Sesto Campano interviene sulla vicenda, non negando il problema inquinamento, ma difendendo la liceità del proprio operato e invitando la stessa Testamento a conoscere da vicino lo stabilimento industriale, che spesso viene aperto a visite esterne, come avvenuto nel maggio scorso.
Lo stabilimento Colacem di Sesto Campano – si legge in una nota dell’azienda – opera da sempre nel pieno rispetto delle normative vigenti. Usa la frazione secca non riciclabile dei rifiuti non pericolosi per sostituire parzialmente il combustibile fossile, così come raccomanda l’Unione Europea, come auspicano le organizzazioni ambientaliste più serie e come avviene nei paesi più progrediti al mondo, seguendo in tal modo i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Le linee di cottura di tutti i nostri stabilimenti sono dotate di appositi sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera. Tali dati certificati e inalterabili sono regolarmente trasmessi agli enti di controllo per le necessarie verifiche e valutazioni di competenza. I livelli di emissione dello stabilimento di Sesto Campano sono molto più bassi dei limiti imposti dalla legge”.

Nel comunicato, a firma del direttore di stabilimento, vi è altresì un’ipotesi sull’origine del problema, che prende le mosse dalla considerazione che spesso, quando sono stati registrati in città importanti sforamenti di PM10, la Colacem non era in attività: “A Venafro – spiega l’ingegner Massimo Giaccari – il superamento dei limiti per le polveri fini è un problema reale. Ma è stato più volte verificato, da diversi autorevoli studi, che in Italia oltre l’80% dell’inquinamento dell’aria da polveri fini è causato dal traffico e dal riscaldamento domestico.
Tutti noi che lavoriamo nello stabilimento di Sesto Campano – conclude la nota – abitiamo in questo territorio insieme alle nostre famiglie, consapevoli del livello di attenzione, professionalità e sostenibilità della nostra azienda. Il nostro prodotto significa case, strade, ospedali, scuole, porti e tanto altro. Fare industria rispettando l’ambiente è possibile. E le nostre porte rimangono sempre aperte a tutti”.

 

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