Il consigliere regionale della Lega, due giorni fa, aveva annunciato che avrebbe presentato una proposta di modifica della legge che istituisce la Giornata della Memoria: così la Giunta, nel giorno dedicato agli Angeli, potrà relazionare su quanto fatto per la sicurezza scolastica e sulle azioni mirate a diffondere la cultura della prevenzione


CAMPOBASSO. Lo ha annunciato solo l’altro ieri, a margine della Giornata dedicata alla memoria degli Angeli di Sam Giuliano di Puglia, condividendo la commozione legata a ricordi personali che non andranno mai via. Il consigliere Filomena Calenda ha presentato quella proposta di legge, annunciata il 31 ottobre, dal titolo “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 12 novembre 2003, n. 29”.

La legge 29 del 2003 è quella istitutiva della Giornata della Memoria e il consigliere Calenda ritiene necessario ‘calarla’ in maniera concreta su quello che San Giuliano di Puglia ha significato (e sarà così per sempre) nella storia del Molise e dell’Italia intera.

Una modifica che consentirà alla Giunta regionale di relazionare “su quanto è stato fatto per garantire la sicurezza scolastica, nonché sui progetti e sulle azioni mirate a diffondere la cultura della prevenzione ed ad assicurare lo stato di sicurezza delle scuole”.

Si ritiene infatti – come si evidenzia nella relazione di presentazione della proposta di legge – particolarmente importante diffondere la cultura della prevenzione, correggendo, sulla base degli errori del passato, le falle di un sistema spesso superficiale e lacunoso.

Ogni cittadino pertanto ha il diritto di conoscere in quali condizioni strutturali versano gli edifici scolastici che ospitano quotidianamente gli studenti.

L’argomento è di quelli ‘sensibili’ e che suscitano massima attenzione nell’opinione pubblica, quindi in capo alle Istituzioni – ad ogni livello- il compito di dare risposte concrete ascoltando, appunto, le apprensioni della popolazione.

Il tema interessa ogni Comune dove ci sia una scuola: non è un caso che a Campobasso siano stati chiusi venti edifici scolastici proprio per la carenza di condizioni di sicurezza; che ad Isernia proprio in queste ore sia stato presentato un esposto teso a fare chiarezza sulle condizioni degli istituti che ospitano migliaia di ragazzi. A conferma di quanto ci sia bisogno di concretezza, di azioni tangibili poi il fatto che il tema ‘unisca’ la politica al di là degli schieramenti.