Le celebrazioni per i 300 anni dalla nascita del Maestro Di Zinno hanno regalato a migliaia di persone emozioni uniche come assistere alla vestizione dei figuranti e alle procedure di imbracatura. E, con il tramonto, la sfilata sotto le luci di un Natale davvero speciale


CAMPOBASSO. La piazza è gremita, lo spettacolo con il tramonto roseo alle spalle è emozionante. E’ stata una decisione coraggiosa, quella di far sfilare gli Ingegni ad inizio dicembre, con le tante incognite legate alle temperature e alle bizze dell’inverno ormai alle porte.

battista

Una decisione che porta, come prima firma, di quella del sindaco di Campobasso che, emozionato come ogni volta, non si è sottratto al rito che accompagna i Misteri: farsi imbrattare il volto da uno dei diavoli dalla lingua rossa e dal volto nero come la pece. E con lui tutte le autorità presenti hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Bibiana Chierchia e Antonella Salvatore, Marialaura Cancellario e Francesco De Berardo e poi il governatore Toma, l’assessore Cotugno.

La sfilata dicembrina degli Ingegni, con i bambini sospesi e legati alle imbracature dalle sapienti mani di chi lo fa con amore e perizia da sempre, ha aggiunto molteplici emozioni alla tradizione. Le ‘macchine’ ferme, ognuna al suo posto fra le alte colonne del Palazzo di Città, la dedizione con la quale ognuno porta a termine il proprio compito, la gioia dei bimbi (ma forse è maggiore quella dei genitori), il rito della vestizione che avviene davanti a tutti e che rende ognuno partecipe, l’incontenibile agitazione dei diavoli che non la smettono di imbrattare tutti e di urlare spaventando i più piccoli e suscitando risate negli adulti. E poi, di colpo, si aggiunge magia alla magia. Si accendono le luci di Natale che rendono tutto davvero unico, speciale, perché mai visto prima.

di zinno

La vestizione ha tenuto tutti impegnati per almeno un’ora: la folla assiepata davanti al Municipio – dopo aver ascoltato la Messa celebrata dal Vescovo che non ha mancato un richiamo al futuro della città, alle necessità di chi la abita e alle politiche nazionali che cancellano i diritti umani – ha potuto assistere alle varie fasi della preparazione degli Ingegni. I bambini che vengono vestiti e truccati, e poi imbracati nella ‘armatura’ che li reggerà durante il trasporto affidato ai ‘portatori’ che, con il ritmo del loro passo, li faranno dondolare, rendendo quella magia che voleva il Maestro Di Zinno.

Terminate le operazioni su tutti i carri, l’ultima ad uscire è  la ‘dunzella’ della polemica.