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Commissione sui fenomeni criminali, il Consiglio dice sì all’unanimità

A CACCIA DELL’UNANIMITA’. L’aula sospende i lavori più volte per discutere degli emendamenti. Tocca al sottosegretario Quintino Pallante (nella foto, ndr) a nome della maggioranza, cercare il punto di incontro: il consigliere di Fratelli d’Italia sottolinea all’aula la rilevanza della proposta di legge e la necessità che trovi un consenso unanime.

quintinoPropone quindi di ‘riportarla’ in Commissione al fine della ulteriore discussione sugli emendamenti per arrivare alla condivisione e alla sintesi delle posizioni espresse in aula. Andrea Greco (5 Stelle), che cita Paolo Borsellino, chiede di sospendere ma di votare, della stessa idea Vittorio Nola:  l’obiettivo è condividere il testo e votarlo oggi. Lavori nuovamente sospesi; poi Pallante reitera la richiesta di riportare la pdl in Commissione (evidentemente durante la pausa non si è trovata la quadra necessaria per la votazione unanime del provvedimento).  Il consigliere Facciolla si sofferma sulla necessità che quell’emendamento venga ritirato, così da consentire all’aula di votare tutti insieme, senza distinzioni come è giusto che sia, vista la natura e gli obiettivi della Commissione speciale.  Di Lucente ritira il proprio emendamento e lo stesso passo di responsabilità lo compie Nico Romagnuolo (Fi). L’aula quindi approva all’unanimità l’istituzione della Commissione speciale.

DI LUCENTE NON MOLLA LA QUESTIONE MIGRANTI.  Si dice soddisfatto per l’approvazione della Commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata, ma ribadisce che adesso l’attenzione deve essere focalizzata sui migranti. Il consigliere Di Lucente spiega la motivazione del suo emendamento: la Commissione avrebbe potuto ampliare il suo raggio d’interesse anche “al fenomeno dell’accoglienza dei richiedenti asilo e alla gestione dell’intero sistema, ma anche all’eventuale connessione tra immigrazione e aumento della criminalità – ha spiegato in una nota stampa -. Ho però ritirato l’emendamento perché l’importanza della costituzione di una Commissione che studi i fenomeni criminali in Molise è prioritaria sul resto: è un atto per il quale, insieme al collega Nola, il cui spirito battagliero è dietro la proposta di legge, mi sono battuto sin dall’inizio. Credo fermamente che il Molise debba dotarsi di una Commissione, esattamente come hanno fatto tante altre Regioni prima, e che questa possa essere uno strumento utile a tutti noi per orientare le future scelte di politica regionale su temi importanti quali la promozione della legalità”. Come detto Di Lucente ha anche annunciato la presentazione di un testo di legge per istituire un Osservatorio sull’immigrazione o di una Consulta regionale per l’integrazione. “Il fenomeno dell’immigrazione è da tenere sotto stretta osservazione. In provincia di Isernia l’allarme sociale che sta scatenando è sempre più alto. L’arrivo di altri 90 migranti nel capoluogo pentro in questi giorni ha riacceso l’attenzione sul delicato equilibrio tra l’accoglienza e le istanze dei molisani. Benché la competenza non sia direttamente della Regione, non possiamo però essere sordi alle richieste dei cittadini e dobbiamo dare loro risposte adeguate e rassicurazioni alle loro preoccupazioni”, ha specificato.

LA SODDISFAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. “Oggi trova coronamento un lavoro cominciato dai portavoce M5S già nel 2016 – spiegano i pentastellati in Consiglio regionale in una nota stampa –  quando Patrizia Manzo e Antonio Federico proposero di istituire una Commissione antimafia tramite delibera di Consiglio. L’idea piacque a giunta e maggioranza che presero l’impegno di presentare un’apposita proposta di legge. Poi non se ne fece più nulla, ma l’attenzione del MoVimento 5 Stelle Molise è sempre restata alta sul tema. Anche perché la cronaca ha spesso ricordato a tutti i molisani l’esistenza della criminalità nella propria terra. In questo senso ci piace istituire la Commissione nel giorno dell’ennesima  operazione antidroga che ha sgominato una banda dedita allo spaccio in Molise. La Commissione speciale avrà carattere temporaneo ed è pensata per una durata non superiore ai due anni, proprio per tenerla il più possibile slegata dalla politica, come suggerito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. Sarà lo strumento con cui effettuare studi sui fenomeni mafiosi e malavitosi collegati alla criminalità, approfondirà la conoscenza del fenomeno mafioso per poi adottare iniziative che rafforzino la cultura della legalità, analizzerà le azioni della criminalità organizzata, soprattutto quelle connesse alla gestione dei rifiuti, alle cosiddette ecomafie e agromafie e alle attività criminali di usura, riciclaggio, corruzione in appalti pubblici e privati e voto di scambio. I commissari, di prossima nomina, collaboreranno con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali (anche straniere), con le figure istituzionali all’interno della pubblica amministrazione e con i responsabili per l’attuazione dei piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza”.  

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