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Primarie Pd, Facciolla rimarca l’appartenenza e rilancia: “Ragioniamo di temi, non di segretari per conto terzi”

Il candidato alla segreteria incontra la stampa per fare il punto a meno di due settimane dalle ‘elezioni’ per il vertice regionale e nazionale del Partito democratico

CAMPOBASSO. Rivendica con forza l’appartenenza al Partito Democratico, nella buona e nella cattiva sorte, Vittorino Facciolla, candidato alla segreteria regionale del Pd.

All’indomani della presentazione delle liste (due) che lo sosterranno nella corsa verso la segreteria regionale che si concluderà il 3 marzo, il consigliere regionale con un passato e un presente importante nelle Istituzioni, racconta questo cammino con orgoglio e la speranza (che sembra quasi una certezza) che il risultato lo premierà. In ragione dei numeri, un dato oggettivo al momento, viste le due liste e i 120 candidati che lo sostengono.

“Un partito ancorato al territorio che sia ‘di governo’ – spiega Facciolla, illustrando come immagina possa essere il Pd all’indomani del giro di boa rappresentato dalle Primarie del 3 marzo -; credo ancora e molto nelle ragioni del centrosinistra moderato, aperto alle istanze della sinistra ma non di quella antagonista”.

Due liste, dove gli amministratori sono un terzo del totale, dove il 50% è under 40, un altro 20% under 30. Dove c’è spazio per i giovanissimi (c’è anche un millennials).

Giovani e ‘diversamente’ giovani, perché c’è anche chi ha fatto la storia della sinistra in Molise come, ad esempio, Tonino D’Alete che questa mattina ha partecipato alla conferenza stampa ‘confuso’ tra i giornalisti.

“Una proposta innovativa – rivendica ancora Facciolla – utile al Partito Democratico al di là del risultato: donne, uomini, giovani, militanti storici. Gente che ha difeso le ragioni del Pd e io non mi sono sottratto alle responsabilità di questo mondo per giocare una partita all’interno di un partito che è talmente aperto che consente la candidatura di chiunque, posto che sia tesserato” rimarca, lanciando la prima stoccata – senza riferimenti – all’avversario diretto più ‘temibile, ovvero Michele Durante.

“Si tratta di un momento di grande democrazia, per cui non ho intenzione di scendere in alcuna polemica – puntualizza subito dopo – chi mi conosce sa bene quanto io sia reattivo ma ora siamo in una fase in cui abbiamo, forse, bisogno di tutti. L’esigenza è l’unità e la condivisione sarà tale che il giorno dopo il 3 marzo, se sarà segretario, chiederò alle minoranze di indicare un delegato”.

Sente già la vittoria in tasca Vittorino Facciolla, è evidente. “La nuova segreteria avrà certezza dei comportamenti, presenza costante sui territorio, capacità di fare rete, di avanzare proposte sui temi e alternative ai temi. Il mio Pd ha l’ambizione di essere un partito di governo perché ha la capacità di difendere le scelte, di rivedere gli errori e di coniugare le esigenze di futuro modernizzando il partito”.

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