La presidente della IV commissione Calenda si fa portavoce dei disagi vissuti dagli utenti e chiede lumi a governatore Toma e agli assessori Niro, Di Baggio e Cavaliere: “Potremmo trovarci di fronte all’ennesimo atto che colpisce il capoluogo già fortemente penalizzato negli ultimi anni”


ISERNIA. Professionisti trasferiti e disagi per gli utenti che si rivolgono presso gli uffici regionali di Isernia. A segnalare l’accaduto, facendosi portavoce delle istanze dei cittadini è la presidente della IV Commissione Filomena Calenda che, in una nota indirizzata al presidente Donato Toma e agli assessori regionali Vincenzo Niro, Roberto Di Baggio e Nicola Cavaliere, ha chiesto delucidazioni circa due recenti determinazioni del Direttore del III Dipartimento – n. 19 del 21 marzo scorso e n. 21 del 28 marzo. Atti con i quali è stato dato il via a una riorganizzazione del personale dipendente della Regione Molise.

Un provvedimento che, però, considerati i numeri, sembrerebbe colpire in modo particolare la città di Isernia, con il trasferimento di numerosi lavoratori presso gli Uffici di Campobasso e Campochiaro. “Da quanto mi risulta – ha dichiarato in merito Filomena Calenda –, queste determinazioni, stanno provocando notevoli disservizi presso gli Uffici Regionali di Isernia. Con il trasferimento del personale, a partire dallo scorso 1 aprile, c’è il rischio che molti servizi non possano più essere erogati a Isernia, così come a Termoli, con gli utenti costretti a recarsi presso gli Uffici del capoluogo di regione. In questi giorni sono stati molti i cittadini, compreso molti tecnici professionisti, che mi hanno contattata per avere delucidazioni circa la problematica e che si sono lamentati per le inefficienze che hanno dovuto subire una volta recatisi presso gli Uffici Regionali del capoluogo pentro, a causa della mancanza di personale qualificato, ormai trasferito in altre sedi.

Non vorrei che questo fosse il primo atto che va nella direzione di un vero e proprio smembramento di molti degli Uffici regionali di Isernia. Se così fosse ci troveremmo dinanzi all’ennesimo provvedimento che colpirebbe una città, Isernia, che negli ultimi anni è stata fortemente penalizzata. La chiusura di ulteriori Uffici, con la conseguente soppressione di servizi fondamentali per la cittadinanza, comprometterebbe irrimediabilmente una situazione ormai gravissima sotto tutti i punti di vista”.