“La città sta cambiando e bisogna spingere ancora, nonostante le politiche messe in campo dal Governo Conte: un lavoro importante a supporto del capoluogo è quello del compagno Paolucci – dice ancora Massa, lasciandosi andare all’utilizzo di un termine che rimanda ad un passato che non può andare in soffitta -, che per la sua esperienza e per quanto fatto e che farà ancora potrà darci una mano”.
Nonostante i cinque anni passati a Palazzo San Giorgio, la seconda campagna elettorale ormai nel vivo, Antonio Battista resta sempre un cittadino di Campobasso prima che il sindaco del capoluogo.
Vive la città in mezzo alla gente e non al chiuso della sua stanza a Palazzo San Giorgio. Ha idee da mettere in campo e capacità di ascolto dei bisogni, da fare propri e da portare all’interno dell’azione amministrative.
“Un orgoglio riaverti qui – dice all’amico e ‘compagno’ Paolucci – per parlare di temi sensibili come quelli che portano i candidati della lista ‘La Sinistra per Campobasso’”. In primis le tematiche ambientali che sono il cuore del programma elettorale del secondo mandato di Antonio Battista.
“Senza Europa non si va da nessuna parte, avevi detto qualche anno fa. E oggi il voto sovranista, il voto nero delle altre nazioni rischia di sommarsi a quello italiano. Una deriva che dobbiamo impedire” aggiunge.
Gli effetti delle politiche sovraniste e nazionaliste dovranno essere annullati da un’Europa a trazione progressista. “Oltre a commissariare la sanità con una struttura tecnica, ci hanno rubato anche i 18 milioni del Bando Periferie – insiste Battista -; i Comuni non avranno più quei fondi, indispensabili per la realizzazione delle infrastrutture che avevamo programmato.
L’attenzione per la città è anche questo: risolvere questioni datate e ferme da troppo tempo, esserci fra la gente sempre e non solo in questi giorni, trasformare le criticità nel più grande progetto di ricostruzione mai avviato” continua, riferendosi all’operazione Battista, quella messa in campo con determinazione per restituire, alle famiglie, scuole sicure e serenità.
“La discontinuità? Quella la faranno i consiglieri comunali, rinnovati per i due terzi” rimarca senza scendere nell’attacco politico facile: oggi i ‘saltatori di professione’ sono tutti dall’altra parte, nel centrodestra. E ribadirlo a chiare lettere significa non tenere da conto che l’elettorato conosce bene storie, nomi e volti, passaggi all’andata e al ritorno. “La città capoluogo ha bisogno di continuità negli ideali, nella politica e nell’azione amministrativa” dice ancora Battista.
Includere e non escludere, abbattere i muri invece che erigerli, Campobasso e l’Europa hanno bisogni identici, seppure in scala diversa.
“Attenzione a non farvi ingannare – sottolinea l’eurodeputato Paolucci – non bisogna avere memoria solo delle offese ma anche della politica miope che taglia i fondi agli enti locali, il rischio del regionalismo differenziato che riporterà il Mezzogiorno ai margini.
Di Maio è venuto qui, vestito da paladino del Sud mentre è solo il servo sciocco di Salvini.
Non credete alle bugie sul futuro ‘fuori’ dall’Europa: l’Italia non si salva da sola, nessuno si salva da solo. Saremmo dei ramoscelli al vento in un mondo dominato dalle grandi potenze e dalla holding. E soprattutto, attenzione a non abbassare la guardia sui rischi del nazionalismo. Dobbiamo difendere l’Europa e cambiarla, evitando la deriva pericolosa che è dietro l’angolo”.
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