Il Consiglio comunale è stato quindi aggiornato alle 12 su richiesta della minoranza di centrodestra alla quale ha aderito anche il centrosinistra. L’obiettivo della sospensione, di circa 30 minuti, era consentire ai gruppi consiliari di fare sintesi sul voto da esprimere all’accordo prodromico alla firma del progetto di sviluppo della rete tratturale.
Una pausa che non significa, per le minoranze, prendere tempo e ‘affilare’ le armi, così come specificato nel corso degli interventi in aula (da parte dei consiglieri Colagiovanni, Esposito, Tramontano, Battista, Salvatore e Trivisonno); la sospensione non anticipa la bocciatura del progetto, alla luce anche dei fondi e delle possibilità occupazionali collegate alle opere che dovranno essere realizzate nel territorio.
Il ragionamento è però politico e di prospettiva, coinvolge la visione strategica del ruolo che il Comune capoluogo intende ritagliarsi in questa consiliatura dove, almeno fino agli scenari pre-crisi, la ‘filiera istituzionale’ avrebbe dovuto funzionare al meglio vista la vicinanza politica tra l’amministrazione Gravina e il Governo Conte. Ed è proprio su questo ‘raccordo’ che si concentrano gli interventi, sia del centrodestra sia del centrosinistra.
“Non la buttiamo in caciara come lei ha detto – rimarca Giose Trivisonno all’indirizzo del Sindaco che non ha particolarmente gradito le obiezioni emerse dalle opposizioni – ma non possiamo dimenticare che Campobasso ha altri problemi. Investiamo sugli organi (cioè il turismo) che però non sono collegati alle arterie (cioè le strade, le vie di collegamento). Non vorrei che ci ritrovassimo con pezzi singoli (cioè la rete tratturale) senza una visione d’insieme (la mancanza di arterie stradali che portino i turisti a godere delle ‘autostrade verdi’)”.
Alla ripresa dei lavori, qualche minuto dopo mezzogiorno, le minoranze hanno comunicato il proprio voto di astensione per i motivi già specificati: il poco tempo a disposizione per la verifica corretta degli atti a corredo della delibera che è passata, intorno alle 12.45, con 19 voti della maggioranza (compreso quello del Sindaco) e 9 astensioni. Nessun voto contrario, risultavano assenti oggi dai lavori dell’assise Maria Domenica D’Alessandro, Carla Fasolino, Antonio Vinciguerra, Nicola Simonetti, Elena Porchetti e il consigliere comunale aggiunto.
“L’astensione ha un valore politico”, hanno rimarcato i consiglieri dai banchi delle minoranze, ribadendo che si sarebbe potuto fare di più anche nel disegnare un ruolo più incisivo al Comune capoluogo, come ha rimarcato più volte Domenico Esposito.
“Entriamo in punta di piedi in un progetto di altri, nel quale siamo stati coinvolti” ha ribadito Roberto Gravina che ha ringraziato il Comune di Campodipietra e gli altri sindaci, sottolineando anche che, in quanto all’impossibilità di conoscere nel dettaglio il progetto (motivo delle rimostranze dei consiglieri di minoranza), nessun Comune ha ancora pubblicato gli atti relativi.
Un po’ per i tempi decisamente ‘stretti’, un po’ per l’attuale momento politico. Perché, nonostante tutto, sul Cis non è di certo detta l’ultima parola.
Al termine dei lavori, l’aula ha scelto i due consiglieri in seno alla Commissione per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari. Sono risultati eletti, con 4 voti, Alessandra Salvatore (Pd) e, con 5 voti, Alessandro Pascale (Lega). Diciassette le schede bianche e una nulla.
Lucia Sammartino
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