Accanto alle iniziative sociali, sono state messe in atto altre azioni a tutela della salute dei cittadini: la sanificazione degli uffici comunali, degli ambulatori del medico di base e della guardia medica e dell’edificio scolastico e dello scuolabus, quando, naturalmente, le attività non erano sospese, si è proceduto, inoltre, alla sanificazione e disinfezione di tutto il centro abitato. Stiamo lavorando, nonostante le difficoltà del caso, anche per reperire mascherine da distribuire alla cittadinanza”. I sindaci dei piccoli centri sono in prima linea in questa fase emergenziale, perché a loro fanno capo i bisogni della popolazione e le necessità. Come vive questo ruolo? “Il nostro ruolo – spiega il sindaco Martino – trasferisce sulla persona che lo ricopre notevoli responsabilità. In generale, però, risulta essere anche molto stimolante sia sul piano intellettuale, perché si affrontano sempre questioni diverse e ci si confronta con tematiche eterogenee, che umano. Noi abbiamo il compito di rispondere alle istanze, ai bisogni, alle speranze ed alle aspettative dei cittadini che amministriamo e, in quest’ottica, sapere che le nostre scelte possono contribuire a migliorare la vita delle persone, risulta molto gratificante.

In un periodo come questo, appare scontato, le responsabilità aumentano, anche perché la crisi epidemiologica in corso accentua determinate necessità di tipo economico sociale, ma devo dire, con estrema chiarezza, che tutto questo, per fortuna mia e dei miei concittadini, non lo sto affrontando da solo. Posso contare sul sostegno e sull’aiuto fattivo di tutti gli amministratori comunali, sempre in prima linea insieme a me; sull’impegno e la dedizione di tutti i dipendenti comunali che, seppur alternando il lavoro a distanza alla presenza fisica, continuano a svolgere i propri compiti in maniera esemplare; sul supporto delle forze dell’ordine e sulla vicinanza delle altre istituzioni. Inoltre, in questo particolare periodo, è cresciuto, in modo notevole, il confronto con gli altri sindaci; un aspetto, per quanto mi riguarda, assolutamente fondamentale”. “Quando tutto finirà…”, in questo periodo tutti già pensano a quello che verrà dopo. Lei cosa farà “quando tutto finirà”? “È complicato dirlo – spiega Martino – perché è difficile ipotizzare, in questo momento, uno scenario che risulti attendibile.

Noi, comunque, oltre alle iniziative necessarie per contenere l’emergenza, continuiamo a lavorare sui progetti del nostro programma, non ci siamo fermati e ripartiremo prontamente. Credo, inoltre, che potrà essere sicuramente utile rendere strutturali alcune iniziative che sono state attivate velocemente per fronteggiare la crisi, penso al lavoro a distanza, alla possibilità di interfacciarsi telematicamente con la Pa e alle iniziative di carattere sociale che rappresentano un sostegno indispensabile per le molte famiglie in difficoltà e che andranno sostenute anche al termine dell’emergenza. Spero che lo stesso accada anche per il nostro paese, l’Italia. Tutti gli Stati hanno rallentato, chi avrà la capacità di ripartire con decisione assumerà un ruolo di primo piano; riuscirci risulterebbe fondamentale per dare prospettive di crescita importanti alle generazioni future. Sono certo che dimostreremo una capacità di resilienza non comune, addirittura inaspettata. Ne usciremo più forti di prima”.

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