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Coronavirus, test sierologici a tappeto in Molise: la proposta di legge di Romagnuolo e Matteo

Con l’obiettivo di tutelare la popolazione, anche in vista della graduale ripresa delle attività produttive


CAMPOBASSO. Test sierologici su tutta la popolazione molisana, questa la richiesta contenuta in una proposta di legge dei consiglieri regionali Nico Romagnuolo e Paola Matteo, in cui si chiede l’impegno del governatore Donato Toma ad andare in questa direzione. La richiesta dei due esponenti di maggioranza vuole supportare le iniziative dedicate alla prevenzione e al contenimento del rischio di contagio da Covid-19.

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Nella proposta da un lato si considera che “il Governo regionale, con il comitato tecnico scientifico e i vertici Asrem hanno dimostrato massima efficienza nella gestione della crisi pandemica che sta ancora mettendo a dura prova la struttura sanitaria regionale e, soprattutto, il tessuto socio economico molisano”.
Dall’altro i consiglieri evidenziano che “lo sviluppo di una chiara strategia di mappaggio della popolazione generale è assolutamente indispensabile per la riapertura delle attività produttive e, ad oggi, l’unica ipotesi per fare questo che sembrerebbe percorribile sono i test anticorpali su siero in quanto sono molto utili per dimostrare l’estensione della diffusione virale in una comunità, e fornire utili informazioni sulla salute pubblica”.

Ribadendo la necessità di adottare tutte le iniziative necessarie per continuare a tutelare il personale sanitario, gli operatori impegnati nei settori economici e sociali attivi oltre che delle strutture pubbliche e delle forze dell’ordine, i consiglieri Romagnuolo e Matteo hanno rilanciato l’opportunità di effettuare i test anticorpali sulla popolazione molisana come contributo a quello che sarà il graduale ritorno alla ripresa delle attività produttive e della vita quotidiana di ogni cittadino.

“Bisogna valutare seriamente tutte le strade disponibili – hanno spiegato gli esponenti di maggioranza – per evitare in futuro anche il rischio di una ripresa incerta con possibili effetti boomerang e riaccensioni di focolai, esponendo così al contagio la popolazione ancora Covid-19 negativa. Il modello ospedale-centrico che ha guidato la difesa dal virus della prima ora – concludono Nico Romagnuolo e Paola Matteo – deve spostarsi verso il territorio mettendo insieme sorveglianza epidemiologica, medicina generale, nuove tecnologie e ricerca clinica, solo così si potrà riavviare il motore economico e sociale del Paese”.

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