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Tac e Risonanza, inaugurati i nuovi macchinari. Toma: rivedremo la rete ospedaliera del Molise

Le parole del governatore, che nella conferenza stampa al ‘Cardarelli’, ha anche parlato della cartella di 86 milioni di euro che fa aumentare il deficit sanitario e della possibile realizzazione di un padiglione aggiuntivo, per nuovi posti di Terapia intensiva


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Nuova Risonanza magnetica e nuova Tac all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso. “Macchinari all’avanguardia, per quello che non è certo tra gli ultimi ospedali italiani e che vuole tornare ad essere un grande ospedale”, ha detto il governatore del Molise Donato Toma, nella conferenza stampa di inaugurazione degli strumenti di diagnostica, a cui erano presenti anche il sottosegretario Quintino Pallante e i vertici dell’Asrem: il direttore generale Oreste Florenzano, il direttore sanitario Maria Virginia Scafarto e il direttore del Dipartimento del Servizi, Roberto Camperchioli.

quatrroCosto della apparecchiature 2 milioni e 500mila euro, spalmati su 8 anni, per la Risonanza e 400mila euro per ogni Tac, di cui oltre che il Cardarelli sono stati dotati anche gli ospedali di Isernia e Termoli. Macchinari di ultima generazione con software avanzati, ha detto Camperchioli, funzionali all’attivazione della Stroke unite a Campobasso per avere un’eccellenza nella diagnostica e costruire un archivio regionale.

“In questi mesi di pandemia – ha detto Toma – ho avuto modo di testare la grande professionalità e dedizione di medici, infermieri e sanitari. Il fattore umano, che è fondamentale per una buona sanità, ma che non basta, perché servono anche macchinari tecnicamente avanzati”.

Uno spunto per parlare della gestione dell’emergenza Coronavirus. “Prendo colpi da tutte le parti – le parole del governatore – e allora mi prendo anche qualche libertà, per rispondere alle tante Cassandre della politica, che due mesi fa avevano detto che avremmo avuto le Terapie intensive stracolme di pazienti e il Molise pieno di malati. E’ evidente che così non è stato”.

IL NUOVO MODULO DI TERAPIA INTESIVA. Da qui al passaggio sulla possibile realizzazione di un padiglione o ‘modulo’ aggiuntivo da realizzare al ‘Cardarelli’, per avere 6 nuovi posti di Terapia intensiva. “Non si tratterà di un ospedale da campo, ma di un modulo in più come quello realizzato allo ‘Spallanzani’ e in altri ospedali italiani, visto che il piano prevede per il Molise la garanzia di 45-50 posti di Terapia intensiva”.

LA REVISIONE DEL PIANO OSPEDALIERO. La pandemia, ha detto quindi il presidente, è stata l’occasione per ripensare tutto il sistema dell’assistenza. “Il Decreto Rilancio, all’articolo 2, prevede la pianificazione della rete ospedaliera regionale e la riprogrammazione della rete dell’emergenza, nella fase post Covid. La mia idea, contenuta nelle linee programmatiche, è quella di un ospedale di secondo livello a Campobasso, di due ospedali di primo livello a Isernia e Termoli, a cui aggregare i presidi di Venafro e Larino e il potenziamento dell’ospedale di Agnone, per farne un vero ospedale di area disagiata, per fare il quale servono non solo personale e macchinari, ma serve anche l’utenza, allargata con l’accordo di confine. Ora possiamo rivedere la rete ospedaliera per l’occasione che arriva da questa emergenza sanitaria, visto che il Molise per i numeri che ha non conta, è come una ciotola di riso in un pranzo italiano. Allora fatemi citare le parole di Einstein, ovvero che la crisi è una fonte di rilancio enorme per chi la sa sfruttare”.

LA RICHIESTA DI REVOCA DEL COMMISSARIAMENTO. Da qui la richiesta di revoca del commissariamento della sanità, “che ci sta rovinando”. Nulla di personale con i commissari, “non ce l’ho con loro, sono brave persone”, ma con l’istituto del commissariamento di per sé. “Avevo ottenuto garanzie dal ministro della Salute e dalla Conferenza delle Regioni e avevo fatto inserire nelle linee guida la richiesta di revisione del commissariamento entro sei mesi, che scadevano a giugno. La pandemia ha fatto slittare tutto, vuol dire che aspetterò qualche altro mese”.

treL’OSPEDALE COVID A LARINO. “In un primo momento – ha quindi rimarcato Toma – si era parlato della costruzione di un padiglione Covid al ‘Cardarelli, isolato ma adiacente al presidio sanitario, poi si è parlato della realizzazione di un ospedale Covid a Larino, un’idea proposta dal commissario, approvata in Consiglio regionale e da me non ostacolata, anche se avevo pensato a Larino e Venafro come ospedali di alleggerimento per Isernia e Termoli. Come dicono gli scienziati, un ospedale Covid ha bisogno di specialistiche, dovute a comorbilità o aggravamento dello stato polmonare dei pazienti. Se avremo il finanziamento si potrà fare ospedale a Larino, ma ci vogliono i progetti, visto che io non lavoro sugli slogan”.

LA CARTELLA DA 86 MILIONI E IL DEFICIT SANITARIO. Attualmente, questi i numeri forniti, il debito sanitario del Molise è salito a 103 milioni di euro. A far salire il disavanzo la ‘cartella esattoriale’ da 86 milioni di euro di cui Toma ha detto di aver parlato con il direttore dell’Inps, colloquio sul quale riferirà in Consiglio. Un deficit cresciuto dopo che nella precedente legislatura il Molise aveva ricevuto 73 milioni dalla Conferenza delle Regioni. “La cosa più semplice – ha concluso il presidente – sarebbe chiedere soldi, ma io non lo faccio e non intendo mollare. Anzi ho appena girato 32 milioni di euro all’Asrem, anche per pagare i fornitori”. L’ultimo passaggio sulle disfunzioni del ‘Cardarelli’, sulle quali i consiglieri del M5s hanno informato il Nas: “Una vergogna, la politica si fa facendo le proposte non le denunce”.

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