Mentre il nuovo ministro dell’Istruzione si pone come primo obiettivo il ritorno in classe di tutti gli studenti, gli esperti guardano con preoccupazione all’evoluzione del contagio per mano dei giovani e paventano anche “soluzioni dolorose”
Il primo obiettivo del neo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è quello di riaprire tutte le scuole, alcune delle quali ancora chiuse a causa della pandemia di coronavirus. Lo ha spiegato – riferisce TgCom24 – uscendo dal Quirinale, al termine della cerimonia per il giuramento del nuovo governo guidato da Mario Draghi.
Ma dal Cts giungono dubbi, che frenano gli entusiasmi e che, anzi, fanno temere una nuova stretta. Se l’evoluzione del contagio di coronavirus in Italia “evidenzia rischi reali all’interno delle scuole, non possiamo ignorarli” – ha affermato il coordinatore dei tecnici Agostino Miozzo, aggiungendo: “Se anche nel nostro Paese verrà fuori che ragazzi e bambini sono portatori, certamente si deve chiudere, anche se questa prospettiva mi provoca un grande dolore”.
Intanto i contagi a livello globale superano quota 108 milioni.
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