Claudio Cucciatti rilancia l’immagine del centro molisano con millenni di storia e un sito archeologico conosciuto in tutto il mondo


SEPINO. Un Museo all’aperto, circondato dalla natura e impreziosito da una cascata che rinfresca lo spirito solo alla vista. Così Claudio Cucciatti su Repubblica descrive il borgo molisano, dopo la vetrina internazionale del New York Times.

Millenni di storia sono adagiati su un colle, teatro di battaglie sanguinose e oggi sede di uno dei più importanti siti archeologici del Sud Italia dopo Pompei.

Ed è proprio grazie al sito archeologico di Altilia Saepinum che nel 2020 il New York Times ha inserito Sepino tra le 52 mete del mondo da scoprire, “un complesso di bagni e un foro che rivaleggia con quelli della capitale italiana, ma senza la folla”, si legge. La pianta dell’insediamento è quella tipica romana, con il cardo e il decumano che sfociano in quattro porte d’ingresso che sorvegliano i punti cardinali. All’interno della cinta muraria sono ancora visibili in buono stato di conservazione il foro, la basilica, le terme e il teatro.

Continuando a salire il colle a ridosso del Massiccio del Matese si arriva al borgo costruito in epoca medievale e oggi abitato da poco meno di duemila abitanti.

La fontana del Mascherone è la principale tra le molte che si trovano agli angoli dei vicoli. “Di sera, quando è illuminata, è ancora più bella – racconta il sindaco, Paolo Pasquale D’Anello – Stiamo per installare uno schermo che traduca e spieghi le scritte in latino presenti sui bordi”.

A Terravecchia sono state ritrovate molte statue di Mefite, dea italica legata alla fertilità dei campi e alla fecondità femminile. Ed è proprio l’acqua l’elemento che lega insieme le varie località di Sepino. A tal punto che quella oligominerale della sorgente delle Tre Fontane riempie ogni anno migliaia di bottiglie. Dal torrente Tappone nasce la cascata della Castagna, un luogo da fiaba, incantato, dove sostare a rigenerare anima e corpo. Poco prima di arrivarci si incontra il ponte di San Rocco, sempre di età romana, che l’amministrazione comunale ha in programma di restaurare.

Allontanandosi ancora dal centro abitato, si arriva a Campitello di Sepino, uno dei luoghi del cuore Fai nel 2020. Un grande spazio verde dominato dai faggi, un tempo terra di brigantaggio e oggi punto di partenza per gli amanti del trekking verso le vette del Matese. “Grazie a un finanziamento regionale – prosegue D’Anello – creeremo in questo pianoro incontaminato un’area divertimento per i bambini”. Ma non si tratta dell’unico investimento in arrivo. C’è un impianto termale, di cui molto si è parlato, che in realtà deve ancora vedere la luce. “Il contratto istituzionale di sviluppo stipulato dovrebbe garantire un finanziamento da poco meno di quattro milioni di euro per la costruzione di un centro benessere”.

Dopo la pandemia Sepino, come riscontrato in molti altri borghi italiani, ha assistito al rifiorire del turismo di prossimità. “Da maggio a ottobre dello scorso anno abbiamo visto un numero di turisti a cui non eravamo abituati. In genere – conclude D’Anello – il paese si ripopola tra luglio e agosto quando i sepinesi emigrati al Nord o all’estero fanno rientro a casa per le vacanze estive. Confesso: mi sono emozionato quando molti volti sconosciuti mi hanno chiesto dove si trovasse la cascata della Castagna”.