HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'“La Regione Molise non merita neanche il nostro odio politico”

“La Regione Molise non merita neanche il nostro odio politico”

Il movimento apartitico ‘Cacciamoli’ torna a palazzo Vitale. Emilio Izzo accusa Toma e i suoi di “Volgarità e opportunismo. Il Presidente è ai minimi storici di gradimento, ciò ci legittima ancora di più nella nostra protesta”.


Non erano in tanti, come nelle manifestazioni dei mesi scorsi, ma il messaggio che hanno lanciato è sempre più chiaro: “Avete distrutto i molisani. L’odio politico è un sentimento che non meritate!”. Dalle invettive sono passati alla ben peggiore indifferenza quelli di ‘Cacciamoli’, il movimento apartitico coordinato da Emilio Izzo. Per la terza volta hanno manifestato davanti all’ingresso di Palazzo Vitale, sede della Giunta regionale. Sventolano tutti il foglio con le parole summenzionate, ma soprattutto dando continuità alla protesta che era iniziata all’indomani della seconda ondata di pandemia, quando hanno cominciato a denunciare i ‘numeri’ fuorimisura dei decessi all’ospedale Cardarelli e la mancata realizzazione di un centro Covid regionale.

 

izzocarEmilio Izzo non si ferma e dice: “Finalmente possiamo dimostrare quello che abbiamo sempre detto: siamo in pochi ma rappresentiamo i molisani, questo ormai è chiaro, visto che il Presidente Toma è all’ultimo posto in Italia nella classifica di gradimento dei Governatori da parte delle comunità amministrate. Quindi anche i molisani che per diversi motivi non sono qui con noi ci hanno di fatto delegato per… cacciarli.

“Questi – continua Izzo riferendosi ai consiglieri regionali, in primis a chi detiene il potere – rappresentano la volgarità. Questa non è neanche la peggiore politica, noi non riusciamo nemmeno a odiarli perché loro non fanno azioni politiche, ma praticano solo l’odio sociale, mostrando disattenzione per tutti: disabili, malati, lavoratori. Utilizzano i soldi per i loro sfizi, si vanno divertendo alla faccia della povera gente e se ne fregano, tanto, una volta finito il mandato, andranno a occupare quelle caselle che si sono costruiti nel corso degli anni in cui hanno gestito il potere.

“Toma è il Presidente della Regione, ma fa pure il docente universitario, io mi chiedo che tipo di docente sia – conclude Izzo – visto che è stato bocciato dalla Corte dei Conti, dall’Anticorruzione e dal Governo”.

Izzo e ‘Cacciamoli’ sono ancora lì, insomma, fuori dai palazzi in cui si prendono le decisioni che cambiano le sorti di una regione, pronti ad accentuare il loro risentimento e a invocare un confronto che non c’è. Dai mesi più duri della pandemia, caratterizzati da una denuncia alla Procura della Repubblica di Campobasso, la protesta si è spostata su un terreno diverso, più ampio.

La calura estiva non placa il disappunto. Seguiranno altri momenti di confronto e di attivismo. Alla base del malessere dei manifestanti non c’è più soltanto la gestione della pandemia, ma pure l’atteggiamento dei politici, ritenuto sintetizzando il concetto in due parole: “Volgare e opportunistico”.

 

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