Il governo  austriaco guidato dal nuovo cancelliere Alexander Schallenberg – preoccupato dall’aumento dei contagi – venerdì sera ha approvato la nuova versione del pacchetto di misure anti-pandemia: in base all’occupazione dei posti letto di terapia intensiva le restrizioni aumentano gradualmente, ma solo per le persone che rifiutano di immunizzarsi contro il Covid. E intanto dalla Russia passando per la Romania fino alla Lettonia è balzo di casi mentre le campagne di vaccinazione procedono a rilento


Il governo austriaco imporrà un lockdown ai non vaccinati contro il Covid se la situazione nelle unità di terapia intensiva dovesse peggiorare. “Stiamo per finire in una pandemia dei non protetti”, ha detto il cancelliere Alexander Schallenberg, le cui dichiarazioni sono state rilanciate dal sito Tgcom 24.

Il governo da lui presieduto venerdì sera ha approvato la nuova versione del pacchetto anti-pandemia: un piano in 5 fasi che si basa sull’occupazione dei posti letto di terapia intensiva e in cui le restrizioni aumentano gradualmente solo per le persone non vaccinate. Da metà settembre, come riporta il Fatto Quotidiano, è in vigore un “piano” in tre fasi, ora sono stati aggiunti i due livelli più critici: nel penultimo, l’accesso ai luoghi di ritrovo e agli eventi non sarà più consentito a chi presenta un tampone negativo, ma servirà essere vaccinati o guariti. Nell’ultima fase, che scatterà se ci saranno più di 600 posti letto occupati in terapia intensiva (o il 30% del totale), le persone non vaccinate contro il Covid torneranno a un vero e proprio lockdown, in cui sarà loro consentito uscire da casa solo per motivi di necessità o urgenza (come lavorare e fare la spesa). Tutti gli altri invece continueranno a seguire le attuali restrizioni.

Il ministro della Sanità, Wolfgang Mueckstein, ha precisato che al momento il Paese è nella fase uno, ma il cancelliere spera che l’ipotesi di un lockdown convinca gli “esitanti e i procrastinatori” a farsi vaccinare. A oggi circa il 62% della popolazione austriaca è stata vaccinata, con ciclo completo.

Intanto l’attenzione delle autorità nazionali sanitarie è rivolta ad Est: preoccupano il costante aumento di casi e le campagne di vaccinazione che non sono mai decollate in molti Paesi. A partire dalla Russia (solo 1/3 della popolazione è vaccinata) dove, per tentare di contenere la nuova ondata di positivi (oltre 37mila in un giorno), il presidente Vladimir Putin ha deciso di mandare i suoi concittadini in ferie dal 30 ottobre al 7 novembre. Fino alla Lettonia che, con soltanto la metà della popolazione vaccinata, ha uno dei più bassi tassi di vaccinazione nell’Unione Europea. E dove sono tornati termini che tutti speravano di relegare al passato: lockdown, che durerà per un mese, e coprifuoco. La situazione è critica anche nelle altre due Repubbliche baltiche di Estonia e Lituania (oltre 1.000 casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni).

Ma anche la Romania, con un nuovo record di casi, il sistema sanitario al collasso e alcuni malati trasferiti in Ungheria. La Serbia, che di fronte a un nuovo picco di contagi ha introdotto il Green pass obbligatorio ma solo in bar e ristoranti dopo le 22, e la Bulgaria, che si è decisa a imporre il certificato verde nei luoghi al chiuso.