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Guerra in Ucraina e rincari alle stelle. Ferro: La Molisana usa grano italiano, ma pesa aumento dell’energia

Le parole dell’amministratore delegato dell’azienda, intervenuto con Michele Scasserra a un dibattito al Convitto Mario Pagano


CAMPOBASSO. Aumento del costo delle materie prime e aumento del costo dell’energia. Anche un’azienda top leader come La Molisana sta facendo i conti con le conseguenze della guerra russo-ucraina.

Lo ha detto l’amministratore delegato dell’azienda, Giuseppe Ferro, intervenendo oggi al Convitto Mario Pagano di Campobasso all’incontro sul tema ‘Russia-Ucraina: guerra locale o guerra globale’.

“E’ davvero un’annata particolare – queste le parole di Ferro – il costo delle materie prime è raddoppiato, quello per imballi, cellophane, cartone, pallet, è aumentato del 50 per cento, il gas e l’elettricità costano fino a 5 volte in più”.

Ferro ha tuttavia rassicurato sul fatto che non ci sono problemi per gli approvvigionamenti. “Non abbiamo nessun problema per il grano duro che è quello utilizzato per fare la pasta – le sue parole – Noi da oltre due anni lavoriamo soltanto grano italiano, abbiamo tre mesi di giacenza, di scorta, che ci consentono di lavorare con tranquillità Entreremo poi nella nuova campagna granaria, aspettando il nuovo raccolto. Il costo del grano invece era già aumentato del 50% perché, a causa del cambiamento climatico, si è dimezzata la produzione mondiale di grano duro, con cui si produce la semola e quindi la pasta. La guerra ha avuto effetti sul costo del grano tenero che serve a produrre il pane e la pizza: l’Ucraina è un grandissimo esportatore. Per questo il prezzo del pane è aumentato del 50%”.

All’incontro al Mario Pagano sono intervenuti il professor Giuseppe Sacco, ordinario di Relazioni e Sistemi Economici Internazionali e consigliere scientifico della rivista di geopolitica Limes e Michele Scasserra, già presidente di Assindustria Molise, manager del pastificio Colavita e ora responsabile del procedimento di attuazione del Cis Molise.

“Auspico provvedimenti intelligenti e immediati da parte del Governo e dell’Unione europea – la considerazione di Scasserra – volti ad attutire la volatilità sui costi delle materie prime e dell’energia con politiche di stabilizzazione, non con sussidi. In un momento come questo i costi energetici hanno una alta variabilità ed è logico che la speculazione costituisca un’insidia”.

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