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La grinta di Michael verso i playoff, ecco cosa può (ancora) succedere

La determinazione di Liguori in questa foto di ieri è l’emblema di una squadra giovanissima ma per nulla intimidita dalla nuova difficile esperienza in C. Grandi meriti vanno allo schivo Cudini, che non ha mai perso il controllo e ha fatto giocare ai suoi un ottimo calcio. E ora c’è voglia di giocarsela, con la Turris (bisogna però superare anche una tra Picerno e Juve Stabia che rischia la penalizzazione) per gli spareggi promozione. Ecco chi rischia ancora e tutte le combinazioni per farcela.


di Maurizio Cavaliere

Non è ancora il momento dei bilanci nell’azienda Campobasso Calcio. Ci sono due impegni da onorare e un sogno da coltivare. Esorcizzato lo spettro dei playoff, per meriti propri e non del Catania, estromesso dai giochi in Tribunale, l’avventura eventuale negli spareggi promozione solletica la squadra e il tecnico. E stavolta l’esclusione del Catania potrebbe avere i suoi risvolti favorevoli perché Picerno e Turris, le due rivali dirette, si vedranno togliere un punto in più rispetto ai lupi, frutto delle vittorie (una a testa) annullate, mentre i lupi contro il Catania hanno ottenuto due pareggi.  

Campobasso e Turris hanno entrambe 43 punti, ma i torresi, che negli scontri diretti con i lupi sono perdenti, devono recuperare mercoledì in casa la gara contro la Virtus Francavilla che, avendo perso un solo punto nella vicenda Catania, con l’aggiornamento della classifica andrà a pari punti col Monopoli (55) e a tre punti dal Catanzaro che stasera gioca a Foggia. Calabresi e Monopoli sono stati n questo senso sfortunati perché avevano conquistato rispettivamente 4 e 6 punti contro gli etnei.

Non una partita semplice dunque per la Turris che è in evidente flessione di rendimento e di risultati. La speranza dei lupi è quella di restare agganciati, magari a pari punti o solo una lunghezza sotto alla Turris prima di lanciare lo sprint finale che prevede questo calendario: Catanzaro-Campobasso e Messina-Turris sabato prossimo e Campobasso-Potenza e Turris-Paganese all’ultima giornata. Il problema è che poi bisognerà superare anche una tra Picerno e Turris.

I lupi faranno bene a crederci perché con la fiducia le chance aumentano sempre. La squadra giocherà per la seconda volta (la prima ieri pomeriggio ed è andata bene) con la mente sgombra dalla necessità di fare punti. Cudini stesso ha detto ieri pomeriggio che questo potrà essere importante.

Certo, Picerno, Juve Stabia e Turris hanno un bel vantaggio, anche i torresi che hanno 3 partite ancora da giocare, due delle quali al ‘Liguori’.

A proposito di Liguori, ma di quello che gioca nel Campobasso, ci piace pubblicare questa foto di ieri pomeriggio dopo il gol di Bolsius, propiziato da un’ottima azione dell’esterno rossoblù che indossa la numero 27. Ci piace perché è il manifesto della grinta di una squadra giovanissima e per questo imprevedibile. A conti fatti, la tenacia dei giovani lupi ha certamente prevalso sull’inesperienza. E in ciò, oltre alla sana voglia di arrivare dei singoli, ha pesato la pacatezza del tecnico Cudini. Il quale, schivo e imperturbabile, ha fatto da parafulmine ai suoi giocatori,. Momenti difficili ce ne sono stati, ma lui non ha mai perso il controllo né la fiducia nella (e della) squadra.

Ha giocato sempre con gli stessi giocatori, Cudini, e questo gli è stato rimproverato, però ha avuto ragione lui. Probabilmente la serata più difficile del campionato è stata quando i lupi hanno perso in casa 3-0 contro l’Avellino. Cudini si inventò per l’occasione Bontà difensore centrale pur disponendo in panchina di un centrale arretrato vero come Magri. Quella sera gli andò male, ma tantissime altre volte il mister ci ha preso eccome, tanto è vero che nessuno oggi ha il coraggio di mettere in discussione le sue ottime qualità. E’ destinato a palcoscenici ancora più prestigiosi il tecnico marchigiano che alle parole preferisce i fatti, che ha le sue idee e le porta avanti senza paura di sbagliare. Ha giocato tre campionati consecutivi con la stessa società, difficile trovare in Italia allenatori altrettanto continui. Un plauso alla società che con lui ha fatto un progetto a medio lungo raggio.

Se non fosse stato per il Covid, che impedì ai lupi, lanciatissimi, di scavalcare il Matelica due anni fa, il Campobasso di Cudini sarebbe salito in C un anno prima. Poi sono arrivate la vittoria e promozione sul campo e la salvezza diretta, sempre sul campo. Praticamente Cudini ha fatto strike. Complimenti a lui e ai suoi ragazzi.

Di più questo Campobasso non avrebbe potuto fare, quest’anno. La società lo sapeva e, per questo, ha fatto benissimo a non cambiare in corsa e a non fare (a gennaio) operazioni pericolose, cioè a esporsi sul piano economico, possibilità non c’erano e forse non ci saranno neanche nel prossimo futuro. Questo è il legname e queste sono le sedie, diceva qualcuno.

Se poi il Presidente Gesué dovesse riuscire ad attirare quei capitali che oggi mancano per cambiare la strada maestra, allora il discorso cambierebbe.

Nel frattempo fanno tutti bene a godersi una salvezza che è un piccolo scudetto, merito anche di un pubblico caloroso, in casa come fuori (da consegnare alla memoria della storia sportiva regionale l’esodo di quasi 800 tifosi nella trasferta vittoriosa in casa del galattico Bari).

E a sognare oltre. E oltre adesso vuol dire playoff. 

Il regolamento dice che le prime due (più la migliore quarta dei tre gironi) dopo la prima in classifica (nel girone C due ancora da decidere tra Palermo Avellino e Catanzaro) vanno di diritto ai playoff nazionali mentre ai playoff di girone accedono le due peggiori quarte (dei tre gironi, una sarà quella del raggruppamento dei  lupi e tutte le squadre che si classificano dal quinto al decimo posto di ciascun girone più l’undicesima del girone in cui è presente la compagine che ha vinto la Coppa Italia di serie C (il Padova ha vinto 4 giorni fa la finale col Sudtirol). Dunque, nel girone C, sono certe del passaggio agli spareggi promozione anche una Palermo, Avellino e Catanzaro, poi Virtus Francavilla, Monopoli, Monterosi (già dentro matematicamente), Foggia, Juve Stabia, su cui però pende la spada di damocle di una possibile penalizzazione, e Picerno (con più di un piede e mezzo dentro). All’undicesimo posto ci sono Campobasso e Turris, che sperano di recuperare punti al Picerno impegnato nelle ultime due partite a Pagani e in casa col Taranto (in quel caso i lucani potrebbero uscire dalla griglia. Rischia però qualcosa anche la Juve Stabia (a quota 47) deferita la settimana scorsa. ll Procuratore Federale, a seguito di segnalazione della CO.VI.SO.C., ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare l’amministratore unico della Juve Stabia Filippo Polcino “per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza in ordine al mancato versamento, entro il termine del 16 febbraio 2022, delle ritenute Irpef riguardanti gli emolumenti dovuti ai tesserati per il periodo marzo-ottobre 2021 e dei contributi INPS riguardanti gli emolumenti dovuti ai tesserati per il periodo giugno-ottobre 2021 e comunque per non aver comunicato alla CO.VI.SO.C entro lo stesso termine, l’avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi INPS sopra indicati”. Le vespette rischiano come da prassi una penalizzazione di due punti, dopo di che potranno presentare eventuale ricorso. E’ una specie di legge del contrappasso per gli stabiesi che erano stati piuttosto fortunati con l’esclusione del Catania dal campionato avendo perso entrambe le partite e dunque avvantaggiati nella nuova classifica. Se la penalizzazione dovesse arrivare i punti sarebbero però 45 e a quel punto i playoff potrebbero essere a rischio, ma non troppo visto che in caso di parità con i lupi sarebbero i campani a prevalere (scontri diretti pari ma differenza reti per ora sfavorevole ai rossoblù).

Sarà insomma un finale pirotecnico con i rossoblù tranquilli ma non ancora paghi. Le possibilità di playoff non sono tante. Ma si sa che quando il Lupo non è ancora sazio tutto può succedere.  

Una bella immagine della Curva Scorrano nella gara di ieri contro la Vibonese. Il calore dei tifosi non è mai mancato.
Maurizio

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