Il massimo dirigente del Vastogirardi dei miracoli (in questo momento la squadra regionale più in alto) non esclude un sostegno nell’ipotesi di una società rinnovata: “Ma è importante che il tessuto imprenditoriale della città reagisca prontamente”


di Maurizio Cavaliere

CAMPOBASSO. “Le cose vanno costruite, non vanno improvvisate. Se vogliono il mio sostegno devono chiamarmi”. Andrea Di Lucente, l’uomo che, con circa un milione di euro complessivamente, è riuscito per tre anni (pronta per il quarto anno di fila) a portare la serie D nella piccola Vastogirardi, non esclude il suo possibile interessamento per la squadra di calcio del capoluogo regionale. “Inutile dire che la vetrina che ti offre il Campobasso è qualcosa di grosso. Questo è il momento di lavorare per il bene della città e dei suoi tifosi che rischiano di perdere qualcosa di tangibile e importante sul piano sociale. Ripartire dalla serie D sarebbe fondamentale: serve il contributo di chi vive la realtà cittadina, prima di tutto. Per quanto riguarda me, credo di aver dimostrato di poter fare calcio in un certo modo, sono quindi a disposizione, se serve una mano per garantire un progetto lungimirante e pronto. Se c’è da costruire per la nostra ‘molisanità’ eccomi qua” ha concluso Di Lucente che l’anno scorso, insieme ad altri imprenditori si interessò pure alle sorti dell’Ancona.

Un messaggio chiaro il suo, non una promessa, ma la garanzia di un sostegno per un progetto che, nel caso venisse fuori dal basso, cioè dal tessuto imprenditoriale campobassano, sarebbe probabilmente anche concreto. Come a dire: ognuno faccia il suo.