La capogruppo dem spiega le ragioni della sua proposta di legge: “Portiamola in aula solo dopo la firma dei contratti tra Regione e strutture”


CAMPOBASSO. “Come previsto, ieri mattina in Prima Commissione è iniziata l’istruttoria sulla mia Proposta di Legge che stabilisce l’incompatibilità tra la figura di Presidente della Regione e Commissario alla Sanità, negli ultimi sei mesi di mandato. Per dirimere alcuni dubbi sulla legittimità costituzionale della Legge – ha scritto sui social Micaela Fanelli, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale – è stato chiesto un parere tecnico all’avvocatura regionale, organo incardinato all’interno della Giunta Regionale”.

“Ma l’aspetto che più mi interessa – ribadisce la capogruppo dem – è quello politico”. E sottolinea tre principali profili: in primis, che “la PdL non è per i privati. Per fugare i dubbi sollevati dal Movimento 5 Stelle sulla possibilità di favorire in qualsiasi modo le strutture private, ho proposto al capogruppo Andrea Greco di portare in aula la legge solo successivamente alla firma dei contratti tra la Regione e gli erogati privati. In questo modo elidendo alla base tutti i timori del Movimento 5 Stelle”.

In secondo luogo, prosegue la Fanelli, “il gioco sulle mozioni ha portato all’unità del centrodestra. Torno a ripetere che se davvero si ha la volontà di riscrivere il Pos, non lo si può fare attraverso mozioni che non saranno mai attuate dal Governo regionale (ne sono triste testimone, visti i miei tanti atti votati all’unanimità in Consiglio e restati tutti lettera morta) né tentando di trovare accordi politici con lo stesso Toma che, come puntualmente accaduto nell’ultimo consiglio monotematico, ha prima illuso i 5 Stelle e poi votato con il centrodestra più unito che mai. E allora, senza più fidarsi e affidarsi a Donato Toma, senza più offrire possibilità di ricompattamento del centrodestra, senza favorire preventivamente nessun privato, solo dopo aver acquisito il parere dell’Avvocatura e firmati i contratti con i privati sui quali si sono appuntati i timori dei 5 Stelle, sarà possibile tornare a ragionare, senza timori e steccati ideologici, sull’unica arma che è rimasta in mano alle opposizioni in Consiglio Regionale?”

“La mia Proposta di Legge che, se approvata, in soli 10 giorni e senza ‘fidarsi e affidarsi’ al presidente di Forza Italia, lo costringa a scegliere tra essere Governatore o Commissario, evitando così di ‘inquinare’ con atti impropri la campagna elettorale? Io lo spero davvero – sottolinea la Fanelli – anche perché il rischio reale è quello che il Programma Operativo venga approvato, diventi pienamente efficace e sancisca la chiusura definitiva di reparti e servizi sanitari, ponendo un ostacolo giuridico invalicabile ad una sua qualsiasi modifica, con la colpa che non ricadrà solo su Toma ma su tutti quelli che, pur potendo, non lo hanno fermato in tempo utile. È una inequivocabile responsabilità che io non voglio avere”.

Infine, un passaggio sulla linea politica sulle alleanze, che per la dem “deciderà il Partito, non c’entra nulla con la vicenda consiliare. Oggi non si discute questo, ma come bloccare un Pos sbagliato”, conclude Micaela Fanelli.