Troppe le criticità che la sanità pubblica si trova ad affrontare. Il sindaco Castrataro: “Ci sono problematiche che possono essere risolte subito con atti gestionali”. GUARDA IL VIDEO


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Ieri la mozione in Aula e da questa mattina presidio permanente davanti all’ospedale ‘Veneziale’: l’amministrazione comunale di Isernia scende in campo a difesa della sanità pubblica sempre più in affanno e con mille criticità da affrontare. Servono gesti concreti per tutelare soprattutto – come ha evidenziato il sindaco Piero Castrataro – il diritto alla salute dei cittadini molisani, purtroppo sempre meno garantito.

Per quel che concerne la provincia di Isernia, ad avviso del primo cittadino ci sono soluzioni possibili con atti gestionali. “Le richieste – ha affermato – riguardano in particolare la soluzione ai problemi del 118, un maggior numero di medici in servizio al Pronto Soccorso, la riattivazione dell’Emodinamica h24 e 365 giorni all’anno con lo spostamento al Veneziale di almeno un emodinamista. Sono cose che possono essere fatte subito – ha sottolineato – Speriamo che Asrem e struttura commissariale abbiano il coraggio di fare ciò che può essere fatto in favore dei cittadini molisani e in particolare di quelli della provincia di Isernia”.

Il presidio, attivo ogni giorno dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 18.00 alle 20.00 è stato allestito “per rappresentare la preoccupazione di un’intera popolazione, informare i cittadini sulle iniziative finora messe in campo, sugli impegni che la stessa amministrazione intende assumere in difesa della sanità pubblica e per mantenere alta l’attenzione sul problema”.

L’intervento del sindaco Castrataro in consiglio comunale

Intanto, ieri in Consiglio comunale è stata approvata una mozione, con cui sindaco e Giunta sono stati impegnati a valutare se sussistono gli estremi per presentare un esposto in Procura, alla luce delle numerose criticità riguardanti in particolare l’ospedale ‘Veneziale’.

Un lungo documento, dove punto per punto vengono elencate tutte le problematiche: prime fra tutte quelle relative alla rete dell’emergenza urgenza. L’atto verrà trasmesso alle autorità competenti regionali e ministeriali. Nello specifico al commissario ad acta Donato Toma “per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione”, alla direzione generale per la Salute della Regione Molise, al direttore generale Asrem Oreste Florenzano, al Consiglio regionale del Molise, ai presidenti delle Province Francesco Roberti e Alfredo Ricci, ai sindaci dei comuni molisani, alla Conferenza dei sindaci, e ai Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze.

A sindaco e Giunta viene inoltre richiesto di sollecitare la delegazione parlamentare molisana affinché chieda la revisione del decreto Balduzzi anche “obbligando le Regioni ad accordi di confine, aumentando il fabbisogno con un indice di riequilibrio legato non solo alla popolazione, ma ai Lea”.

“La speranza – ha detto infine Castrataro – è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, amministratori ed associazioni per un’azione ormai inderogabile di difesa del nostro diritto primario, quello alla salute”.