Le parole del governatore nella conferenza stampa di fine anno, in cui ha parlato di sanità, infrastrutture, dei progetti realizzati e da realizzare. Anticipando che nei prossimi giorni sarà fatta una valutazione sulle deleghe in suo possesso, con l’assessore Cotugno, provvisoriamente consigliere delegato, che presto potrebbe rientrare nell’esecutivo


CAMPOBASSO. Il governatore Donato Toma traccia il bilancio del 2022. “Un anno in cui abbiamo potuto dedicarci di più alle politiche di sviluppo, dopo i due anni precedenti, tutti concentrati sull’emergenza Covid”.

Parole pronunciate nella conferenza stampa di fine anno. Con lui l’assessore ai Trasporti Quintino Pallante, il sottosegretario Roberto Di Baggio, l’assessore, ora consigliere delegato, Vincenzo Cotugno. Che potrebbe tornare in Giunta nei prossimi giorni, dopo l’approvazione dell’esercizio provvisorio in Prima commissione e dopo il voto sui documenti di bilancio, previsto domani in Consiglio regionale.

“Farò una ricognizione sulle deleghe a mia disposizione il 31 dicembre, probabilmente ci saranno novità già il 2 gennaio”, ha anticipato Toma. Che ha giustificato l’assenza degli altri assessori e consiglieri delegati, “sono impegnati in missioni a cui li ho delegato, del resto non conoscevo ancora la data di questa conferenza stampa, perché stavamo aspettando la convocazione del Consiglio regionale”.

“Ho riletto le linee programmatiche di mandato e posso dire che abbiamo realizzato tutti gli impegni presi con gli elettori tranne una cosa – le sue parole – Quello che non siamo riusciti a fare è un ospedale Dea di secondo livello, che potrebbe servire per migliorare il livello della sanità pubblica e migliorare il dialogo con la sanità privata, da cui acquistare quello che il pubblico non riesce a garantire. Del resto io mi sono insediato da commissario alla sanità il 5 agosto del 2021 e in un anno e mezzo abbiamo fatto più di quello che si era fatto negli anni precedenti”.

Rapporto con la sanità privata alla base di “un terremoto di cui non si è parlato” ha detto Toma, facendo riferimento al muro contro muro delle ultime settimane. “Ogni volta che si mette mano a situazioni consolidate – ha quindi specificato – si creano malumori e reazioni, è successo questo. Ma noi abbiamo bisogno dei privati, non vogliamo metterci in contrapposizione, ma vorremmo che le strutture private capissero anche le esigenze di un commissario in materia di sottoscrizione dei contratti. Novità non ce ne sono, ma si attende il pronunciamento del Tar dell’11 gennaio, nel frattempo per le strutture che hanno firmato i contratti abbiamo previsto la predisposizione di un’autorizzazione provvisoria all’erogazione dei servizi, in attesa che si fissino i tetti di spesa del 2023″. Mentre riguardo i possibili disagi per la scadenza dei contratti per i precari Covid il presidente della Regione ha rimandato “a quello che mi ha detto l’Asrem, che non ci saranno 200 lavoratori in meno negli ospedali perché c’è una graduatoria da cui attingere, mentre non potevamo andare a proroga”.

Proprio in merito al rapporto con i vertici Asrem Toma ha confermato la scadenza, a marzo 2023, dell’incarico per il direttore generale Oreste Florenzano, che potrebbe essere confermato per altri due anni. “C’è una valutazione in corso sull’operato del direttore generale, stiamo aspettando gli esiti e il parere della Conferenza dei sindaci”.

Fermo ancora il procedimento per la realizzazione dell’ospedale Covid di Campobasso. “I fondi sono stati aumentati rispetto alla dotazione originaria perché non bastavano – ha chiarito il governatore – il progetto si è incagliato perché il commissario straordinario ha espresso dubbi sull’assegnazione della gara d’appalto, la sua opinione è che in considerazione dell’aumento delle risorse si debba rifare”.

Nel frattempo si andrà verso il potenziamento della medicina territoriale, anche per mezzo delle 13 case di comunità e degli ospedali esistenti, oltre a quello che dovrà essere realizzato ex novo, grazie anche ai consistenti fondi del Pnrr.

Nelle parole del governatore la soddisfazione per il miglioramento della spesa dei fondi comunitari e degli Fsc, mentre tra le migliori performance quelle relative al Piano di sviluppo rurale, la cui dotazione grazie anche all’incremento di risorse per Next generation è passata da 208 a 281 milioni, con 32 interventi finanziati su 33, un impegno di spesa del 90% e il 70% di progetti completati. Adesso parte la nuova programmazione 2021/2027, che punterà molto sul rinnovo generazionale, per far sì che i giovani non lascino il Molise.

DISSESTO IDROGEOLOGICO E POST SISMA. Per il contenimento delle frane, ha detto Toma, sono stati impegnati 53 milioni di euro, con attenzione ai dissesti di Civitacampomarano e Petacciato, quest’ultima la frana più grande d’Europa. Sul terremoto del 2002, le parole del governatore, sono stati pagati tutti gli stati di avanzamento alle imprese, “ma dobbiamo reperire altri fondi per completare la ricostruzione”. E’ invece ancora in corso la ricostruzione relativa al sisma del 14 e 16 agosto 2018, per cui sono stati stanziati per il Molise 39 milioni di euro, fondi impegnati soprattutto per la parte relativa ai privati, visto che i Comuni sono stati impegnati soprattutto sulla questione 110 e Superbonus.

LA VIABILITA’. Sulla viabilità c’è stato l’impegno di 42 milioni di euro per 59 interventi di viabilità comunale, mentre su una strada importante come la Castellelce (il collegamento tra Trignina e Bifernina) per l’aumento del prezzo delle materie prime la progettazione definitiva è stata rivista, come il costo dell’opera, passato da 25 a 30 milioni, mentre è stata chiesta la proroga dal 31 dicembre al 30 giugno 2023 per l’obbligazione giuridicamente vincolante, sollecitata anche per altre opere.

TRASPORTO PUBBLICO. Il 2022 è stato l’anno della svolta, ha detto Toma, rivolgendosi all’assessore Quintino Pallante, per quanto riguarda il nuovo bando per l’individuazione del gestore. “Il termine per la presentazione delle domande è scaduto da qualche giorno, la commissione di valutazione sta esaminando le offerte pervenute per l’individuazione del gestore. A breve sapremo chi si aggiudicherà il bando”, ha detto prima di parlare dei suoi rapporti con Pallante. Ottimi li ha definiti, così come lo sono stati con i suoi predecessori Luigi Mazzuto e Michele Marone.

TURISMO E CULTURA. Le ultime parole Toma le ha tenute per le deleghe affidate all’assessore Vincenzo Cotugno, attualmente consigliere delegato, prima di un possibile imminente rientro nell’esecutivo. “Nel 2021 il Molise è stata l’unica regione italiana cresciuta per presenze turistiche, con più 3,7%, ed è merito degli interventi fatti e della campagna promozionale fatta a livello nazionale. Quando ci siamo insediati noi non c’era neppure un assessorato a Cultura e Turismo, ma solo un assessore delegato, che evidentemente non bastava. Con l’assessore Cotugno sono stati impegnati per la cultura 7 milioni e mezzo di euro, abbiamo messo in piedi un cartellone di qualità e di quantità, con 77 eventi già in programma nel 2023. Abbiamo anche incrementato da 2 a 3 milioni le risorse per il bando per l’audiovisivo, insediando un Comitato scientifico di valenza nazionale. Intanto, adesso, possiamo dire che il Molise lo conoscono tutti”.

Carmen Sepede