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Molisani morti per Covid, il Gip dice no all’archiviazione delle indagini. Il Comitato: “Vogliamo che emerga la verità”

Conferenza stampa all’indomani della decisione del Giudice, che ha disposto ulteriori tre mesi di indagini per sentire i medici. La soddisfazione dei parenti delle vittime e degli avvocati Iacovino e Ruggiero


CAMPOBASSO. Molisani morti per il Coronavirus, soddisfazione da parte del Comitato ‘Verità e dignità Vittime Covid-19’, per la decisione del Gip del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio, che ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore capo Nicola D’Onofrio.

E che ha disposto altri tre mesi di indagine per accertare eventuali responsabilità sulla mala gestione dell’emergenza pandemica, ascoltando la testimonianza dei medici citati dallo stesso Comitato. Si tratta di una delle inchieste, ci sono in corso altri procedimenti, che vedono indagati il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, l’ex direttore sanitario Virginia Scafarto, l’ex direttore facente funzione del ‘Cardarelli’ Celestino Sassi e l’ex commissario alla sanità Angelo Giustini.

A spiegare le ultime novità gli avvocati Vincenzo Iacovino e Andrea Ruggiero, in una conferenza stampa tenuta con i rappresentanti del Comitato delle vittime. “Si è deciso di sentire i medici che avevano fatto denunce sulla mala gestione della sanità – ha chiarito l’avvocato Iacovino – denunciando in anticipo le pandemie per cluster che si sono verificate in ospedale, con chiusura di reparti e conseguente interruzione di pubblico servizio. Ma nel loro accertamento i consulenti mettono in risalto l’assenza di linee guida in materia di emergenza e rilevano che non c’è stata formazione di medici e infermieri”.

Intanto sono già arrivati i primi riscontri in sede civile. “Da un accertamento tecnico preventivo svolto davanti al giudice civile – ha affermato ancora il legale – è derivata la responsabilità di una struttura, per la contrazione del virus e per un decesso per cattiva gestione del paziente. Sono tre i casi oggetto di accertamento tecnico preventivo, con una transazione raggiunta in sede giudiziaria. La struttura ha cioè ritenuto di riconoscere il risarcimento danni, pagando una somma rilevante ai parenti delle vittime, soddisfatti di sapere la causa del decesso del loro caro”.

“Noi vogliamo che si sappia cosa davvero è successo negli ospedali molisani – hanno rimarcato in proposito i parenti delle vittime – vogliamo solo sapere la verità. Noi abbiamo prove che ci sono state delle mancanze in queste strutture: i nostri cari non sono morti solo per il Covid, anche per mala gestione”.

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