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Turismo, Commercio e Servizi, interviene la UilTuCs: “Urgente il rinnovo dei contratti collettivi”

A Campobasso il segretario nazionale Andreani: “Servono investimenti, la politica in Molise esca dal localismo”


CAMPOBASSO. “In Molise ci sono vertenze che riguardano i cambi d’appalto, che riguardano la possibilità del mantenimento del posto di lavoro. Ma questo tema si colloca dentro un quadro più generale che è quello dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Nel nostro settore sono tutti scaduti, abbiamo un salario povero e abbiamo bisogno di rinnovarli assolutamente”.

Queste le parole dei neo segretario nazionale della UilTuCS (Unione italiana lavoratori Turismo, Commercio e Servizi) Paolo Andreani, presente questa mattina a Campobasso.

“Nel commercio ormai tre lavoratori su dieci sono nella così detta povertà lavorativa, nel turismo addirittura sei su dieci. Nel 2023 i contratti collettivi hanno necessità di essere rinnovati”.

“Oggi sono in pericolo le clausole sociali, in parlamento si discute di mettere in discussione la clausola sociale che consente l’automatica assunzione dei lavoratori quando cambia l’appalto. Questo non possiamo permetterlo” ha sottolineato Andreani.

“La vertenza principale di questa regione è far arrivare investimenti, consentire di avere infrastrutture. Qui c’è un’occupazione prevalentemente precaria, abbiamo bisogno che arrivino imprese turistiche e commerciali. Quindi abbiamo bisogno dell’industria turistica”.

“Il compito della politica è quello di pensare a come poter aiutare le imprese a stare e investire sul territorio. Bisogna uscire dal localismo e serve una classe politica nella condizione di alzare la testa e attrarre investimenti. Il lavoro arriva se ci sono investimenti”.

“Il governo parla di autonomia differenziata e sta cercando di creare le condizioni affinché molte materie vengano completamente delegate alle regioni. In questo quadro – ha proseguito il segretario nazionale della UilTuCS – è chiaro che i territori più in difficoltà andranno in crisi. Abbiamo bisogno di mantenere un Paese unito e di fare in modo che il Molise possa nei rapporti con questo governo creare le condizioni per poter avere gli strumenti per attrarre investimenti”.

“Le infrastrutture sono un tema nazionale, non regionale, così come l’istruzione. La sanità, che è stata regionalizzata, ha visibilmente chiaro quelle che sono le difficoltà di questo processo. Abbiamo bisogno di inserire il Molise in un processo che è nazionale e non scendere verso il terreno opposto”.

“I contratti collettivi sono scaduti e le imprese ci dicono che non sono nelle condizioni per rinnovarli, nonostante la ripartenza nel 2022 in tutto il Paese del turismo. Si sono create quindi le condizioni per le quali ci sono margini di produttività. Ma ora – ha concluso Paolo Andreani – abbiamo bisogno che questi margini vengano in parte restituiti ai lavoratori, abbiamo bisogno che le imprese ci consentano di andare al rinnovo dei contratti collettivi. Abbiamo anche bisogno che la politica ci aiuti, perché in questo momento detassare gli aumenti contrattuali sarebbe importante. Consentire alle imprese di avere benefici di carattere fiscale, ma solo alle attività che rispettano e applicano correttamente i contratti collettivi”.

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