La sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Catanzaro per l’ex imprenditore de La Molisana Trasporti


CATANZARO/CAMPOBASSO. Assolto per non aver commesso il fatto: i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno messo la parola fine all’odissea giudiziaria di Riccardo Di Palma, ex imprenditore de La Molisana Trasporti, finito al centro dell’inchiesta antimafia ‘Via col vento’, che mirava a fare luce sugli affari legati alle luce.

Di Palma, nel luglio del 2018, si vide destinatario della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, nonché del sequestro preventivo dell’intera azienda, perché indagato, in concorso con Mancuso Pantaleo, Anello Rocco, lelapi Romeo, per i reati di estorsione, rapina aggravata da persona che fa parte dell’associazione di cui all’art.416 bis c.p., illecita concorrenza con minaccia e violenza, il tutto con l’aggravante dell’associazioniAdi tipo mafioso.
In sede di riesame, il 6.8.2018, il Tribunale di Catanzaro annullò nei confronti la misura cautelare nonché il sequestro preventivo, ma successivamente l’azienda venne commissariata per ragioni legate alla contestata associazione di tipo mafioso.

“Pertanto Di Palma – ricordano in una nota i suoi legali, gli avvocati Gianni Spia e Giuseppe Mileti – si vide costretto a dimettersi prima da amministratore per il bene dell’azienda e poi venne licenziato, successivamente, con gravissimi danni sia personali che di immagine anche per l’azienda che subiva una perdita importantissima ai fini lavorativi”.

Iniziò il processo e il 20 aprile del 2021, pe tutti i reati in contestazione, venne dichiarato colpevole dal Tribunale Collegiale Penale di Catanzaro e condannato ad anni sette e mesi sei di reclusione.
Dopo la proposizione dell’appello, discusso l’appello, nonostante la richiesta di conferma della condanna di anni sette e mesi sei di reclusione da parte della Procura Generale, la Corte di Appello di Catanzaro ha assolto Di Palma Riccardo da tutti i reati contestati “per non aver commesso il fatto”, mentre tutti gli altri imputati sono stati condannati ad anni nove di reclusione.

Grande la soddisgazione di Di Palma e dei suoi legali.
“Tale vicenda ha provato molto il nostro assistito – evidenziano gli avvocati – che è stato costretto ad essere licenziato ed a non esercitare più la propria attività lavorativa, con gravissimi disagi anche all’azienda. In ogni caso finalmente la luce dopo l’angoscioso ed interminabile tunnel: giustizia è stata fatta!”.