Centrodestra e centrosinistra alle prese con i confronti in vista delle elezioni di giugno. Ancora nessun nome ai ‘tavoli’, ma i primi cittadini di Venafro e Campobasso corrispondono all’identikit del candidato presidente stilato da entrambe le coalizioni
CAMPOBASSO/ISERNIA. E se la ‘riscossa’ della politica passasse per i sindaci? Persone vicine alle esigenze del territorio e dedite al fare.
Questo l’interrogativo da lanciare – in realtà già lanciato, ndr – ai maggiorenti delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra (ed anche del Terzo Polo?!) in vista delle Regionali di giugno.
Dopo la generale disaffezione nei confronti di partiti e movimenti, tradottasi nella scarsa affluenza alle urne in occasione delle ultime Politiche, e dopo la difficoltà a dialogare, che sta caratterizzando in particolare il centrodestra molisano troppo imbrigliato in personalismi e lotte di potere, la panacea potrebbe essere quella di convergere – oltre che sui programmi – su una figura moderata, affidabile, d’esperienza ma magari giovane, ovvero in grado di portare aria nuova, convincendo partiti e soprattutto cittadini.
Ed ecco che, in tal senso, potrebbe riprendere quota la candidatura alla presidenza della Giunta per il centrodestra del sindaco di Venafro e già presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci. Nonostante egli stesso abbia definito la città che amministra (e che a maggio torna al voto, ndr) il suo “primo amore”, la sua discesa in campo per lo scranno più alto di palazzo D’Aimmo non sarebbe del tutto esclusa. Il suo nome – stando a rumors accreditati – sarebbe ‘digeribile’ per tutti gli esponenti della coalizione e potrebbe rappresentare una efficace risposta ad alcuni malpancisti.
Ricci, dalla sua, ha la caratteristica anagrafica, che lo colloca tra l’esperienza e la novità (da tempo amministra, ma non risponde alle cosiddette ‘vecchie logiche’), conosce i problemi del territorio e non ha tessere di partito. Potrebbe, quindi, convincere soggetti come ad esempio Di Lucente che nelle ultime ore ha contestato “lo scollamento dei partiti dai cittadini” e strizzare l’occhio a quel Terzo Polo che, dalle parole dell’esponente molisano di Italia Viva D’Ambrosio, auspica “opportunità per candidati giovani, nuovi e competenti”. Insomma, un jolly da giocare per restituire armonia ad una coalizione ultimamente litigiosa, ma che può tornare a fare squadra.
Analogo discorso vale per il centrosinistra che, alleandosi con il Movimento Cinque Stelle, potrebbe puntare – come detto da tempo – sul sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Anche quest’ultimo pare intenzionato a “proseguire la relazione” con la sua città e, nel suo caso, nel rispetto degli elettori per un mandato non ancora in scadenza. Però se invocato – da più parti – per l’arduo compito di recuperare la leadership della Regione, potrebbe decidere di essere della partita. Nonostante il veto del consigliere Andrea Greco, con il quale si potrebbe giungere a miti compromessi (ma forse non è il solo!), quello di Gravina pare essere il profilo che meglio risponde all’identikit stilato di un soggetto con esperienza politica, con capacità amministrative ma volto decisamente fresco, apprezzato dai partiti e dalla gente e, perciò, in grado di convincere anche le persone più refrattarie.
Questo il quadro di una sfida tra centrodestra e centrosinistra già disegnato, certamente avvincente e ovviamente possibile. Non resta che vedere se sarà realizzabile.
AD
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