Regionali, ecco ‘Il Molise che vogliamo’: pronti a prendere in mano le redini del gioco

Il referente Pian (da sempre vicino all’eurodeputato Patriciello): “Moderati e aperti al dialogo con tutti. Ma anche disponibili a recitare un ruolo da protagonisti”


CAMPOBASSO. Concretezza e pragmatismo, ecco i cardini del nuovo movimento ‘Il Molise che vogliamo’. Questa mattina al Centrum Palace di Campobasso la conferenza stampa di presentazione della formazione politica in vista delle prossime elezioni regionali del 25 e 26 giugno.

“Ci collochiamo nell’area moderata e siamo disponibili a ragionare e parlare con tutti gli attori della politica molisana che vorranno ascoltarci – ha esordito il referente Claudio Pian, da sempre vicinissimo all’eurodeputato Aldo Patriciello – Il Molise che vogliamo è soprattutto quello che vogliamo lasciare alle nuove generazioni. C’è bisogno di uno scossone, di essere propositivi ma soprattutto decisionisti. Noi vogliamo dare soluzioni. I problemi di questa regione li conosciamo tutti”.

“I matrimoni si fanno in due e noi siamo disponibili al dialogo con chiunque. Ma se ciò non dovesse verificarsi in tempi brevi, siamo anche disponibili a recitare un ruolo da protagonisti e prendere le redini di quelle che devono essere le soluzioni da portare alla popolazione”.

“Il Molise che vogliamo vuole caratterizzarsi per obiettivi e concretezza. Viviamo in una regione che vive due grandi drammi, quello della disoccupazione e quello della denatalità. A questo dobbiamo dare un’inversione di tendenza in tempi rapidi”.

“Essere un movimento politico moderato significa usare il buonsenso ed essere dialoganti, ma anche essere decisionisti e pragmatici. Non possiamo pensare – ha sottolineato Pian – che si vada per le lunghe nel dibattito politico, nel quale si gioca con i nomi ma in cui mancano gli obiettivi e i programmi da perseguire, in entrambi gli schieramenti”.

“Far cambiare rotta al Molise è possibile. Mai come oggi la Regione, grazie ai fondi europei (Pnrr) e nazionali, ha una disponibilità finanziaria mai vista nella storia. Abbiamo a disposizione un miliardo e mezzo con cui darci l’obiettivo di un Molise diverso, guardandoci intorno e mettendo a frutto quelle che sono le istanze che arrivano dal mondo imprenditoriale. Dobbiamo ragionare in termini nuovi, rispettando i tempi di realizzazione dei cronoprogrammi. Le idee e le risorse ci sono, ma ora servono le decisioni per poter dare alle nuove generazioni l’opportunità di rimanere in un Molise nuovo e unito”.  

Sul governo regionale uscente “ho notato soprattutto nell’ultimo periodo troppa attesa per prendere delle decisioni che spesso si sono rivelate affrettate e non idonee alla soluzione dei problemi. Penso – ha chiosato il referente de ‘Il Molise che vogliamo’ – alle opportunità non colte al volo come la stabilizzazione dei precari Covid e della Protezione Civile, nonostante ci siano leggi dello Stato in tal senso. Servono processi studiati, iniziati e verificati”.