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Gli aumenti dell’acqua non possono essere retroattivi. Cefaratti sulla sentenza del Tar: “Lo avevo detto un anno fa”

Accolto il ricorso presentato da 33 Comuni del Molise


CAMPOBASSO. Gli aumenti dell’acqua non possono essere retroattivi. Lo ha stabilito con sentenza il Tar Molise e sulla vicenda interviene il consigliere regionale Gianluca Cefaratti.

“È arrivata puntuale conferma – le sue parole – a quanto da me pubblicamente denunciato in tempi non sospetti sulla illegittimità delle delibere con le quali Molise Acque ed Egam avevano stabilito un aumento retroattivo delle tariffe idriche per il periodo compreso tra il 2016 e il 2019. Con una interrogazione urgente presentata in data 3 marzo 2022, infatti, chiedevo al presidente della Giunta regionale “se e per quali motivi l’efficacia dell’aumento delle tariffe previsto dalla Deliberazione n. 94 del 30/12/2021 del CdA dell’Azienda Speciale Molise Acque possa essere retroattiva”. Apprendo con soddisfazione che nella sentenza appena pubblicata, il Tar Molise ha accolto il ricorso presentato da 33 Comuni molisani difesi dall’avvocato Salvatore Di Pardo, che si opponeva a tali provvedimenti.

“Era palese e chiarissimo il principio su cui si basava il mio intervento – ha aggiunto Cefaratti – e il Tar Molise lo ha sancito in modo evidente: “Gli aumenti non possono essere retroattivi”. Ed è andato oltre, individuando le responsabilità in maniera inequivocabile. Il mancato aggiornamento delle tariffe da parte di Egam nei tempi previsti e la relativa mancata tempestiva applicazione delle stesse da parte di Molise Acque, “sono dipesi esclusivamente dal comportamento inerte tenuto da tali enti nell’iter di approvazione, e non sono certo ascrivibili all’operato dei soggetti (gli utenti all’ingrosso e al dettaglio del servizio idrico) sui quali sono state fatte invece gravare le notevoli conseguenze economiche di tale inerzia. Detti comportamenti inerti, pertanto, non potrebbero in alcun modo giustificare il notevole sacrificio economico che si vorrebbe imporre agli utenti del servizio idrico”.

“Nessuna responsabilità quindi da parte dei Comuni che, a seguito delle delibere in questione, non avrebbero potuto fare altro che, ribadiamo incolpevolmente, aumentare sensibilmente il canone dell’erogazione idrica ad esclusivo danno dei cittadini. Da calcoli effettuati, tali aumenti avrebbero inciso sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino. La sentenza del Tar Molise stabilisce inoltre che Molise Acque ed Eam, siano tenute al pagamento di lite in favore dei ricorrenti, da liquidare nella misura di tremila euro, da ripartire in parti uguali per ciascuno dei tre ricorsi”.

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