La ricetta è quella di sempre, ma l’emozione non viene mai meno. Tanti spettatori, con turisti provenienti da fuori città e da altre regioni per assistere alla sfilata degli Ingegni. Il duello di sguardi tra la Donzella e il Diavolo tra i momenti più attesi insieme al volo degli angeli, le ali come sbuffi di nuvole bianche nel cielo della città. GUARDA LE FOTO e LA DIRETTA


di Enrico Fazio e Carmen Sepede

CAMPOBASSO. Corpus Domini, Campobasso avvinta dalla magia dei Misteri. La ricetta è quella di sempre, ma l’emozione non viene mai meno.

Lo sguardo sognante degli angeli, le ali come sbuffi di nuvole bianche nel cielo della città. Le grida dei diavoli, che sbeffeggiano i passanti e fanno scappare qualche lacrimuccia ai bambini più piccoli e meno smaliziati. Lo sguardo ammaliante della Donzella, quest’anno la 27enne Alessandra Piscopo, occhi azzurri e capelli immancabilmente neri, come nell’iconografia tradizionale, impegnata nell’attesissimo duello di sguardi con il diavolo. Lui la tenta in ogni modo ma lei lo fissa sprezzante, senza mai cedere alla risata. Del resto non potrebbe, visto che è anche lei un diavolo travestito da donna. Lo rivela lo specchio e ancor più quel ventaglio nero che accompagna l’abito da sposa.

La partenza della sfilata dal Museo di via Trento, dove questa mattina gli Ingegni di Paolo Saverio di Zinno hannopreso vita, con la suggestiva cerimonia della Vestizione’. Da strutture inanimate a macchine viventi. “Scannett allert” e via, si comincia a percorrere le vie della città, secondo l’ordine di sempre: Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Santa Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, l’Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, San Michele, L’Assunta, San Nicola e il Sacro Cuore di Gesù. 

A fare da ‘colonna sonora’ della manifestazione lamarcia festosa del ‘Mosè’ di Rossini, che accompagna i Misteri lungo tutto il percorso. Tanti spettatori in festante attesa lungo le strade del centro storico, dove gli Ingegni passano ad altezza balconi, da dove c’è sempre chi è pronto a porgere loro le caramelle.

Proprio nel borgo la sfilata si ferma, con la banda che esegue ‘Il silenzio’ davanti al palazzo di via Sant’Antonio Abate dove intornoal 1750 Paolo Saverio di Zinno brevettò quel miracolo di arte e di ingegneria che vediamo sfilare ancora oggi. 

GUARDA IL VIDEO DELLA DIRETTA

Dal borgo all’area murattiana, dove la sfilata si apre, tra via Elena e corso Vittorio Emanuele, per fermarsi sotto il balcone del Municipio per la benedizione del Vescovo Giancarlo Bregnantini. Entusiasta dei Misteri, di  una manifestazione, come spesso l’ha definita, che unisce cielo e terra.

E che quest’anno ha ottenuto il doppio Patrocinio, del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo. Segno di un’iniziativa che sta crescendo e sta varcando i confini regionali e nazionali. Ad assistere alla sfilata, insieme a tanti turisti, provenienti da fuori città e da altre regioni, anche una delegazione del Fai, in considerazione del secondo posto conquistato dal Museo dei Misteri al concorso ‘Luoghi del cuore’. Anche questo un importante veicolo promozionale.

Tra le curiosità di quest’anno un ‘nuovo’ Abramo, che ha preso il posto dello storico Antonio Santella. Ad interpretare il ruolo del patriarca biblico a cui l’angelo – che davvero sembra che voli – ferma la mano che sta per sacrificare la vita dell’unico figlio Isacco è Nicolino Benedetto, lunga barba bianca anche per lui. Per calarsi nel migliore dei modi nel ruolo. Una novità è una delle figuranti del Mistero del Sacro Cuore di Gesù. Si tratta di Giulia Cerio, è la nipote di Nicola Tucci, il valente artigiano campobassano che nel 1959 realizzò il Sacro Cuore di Gesù, l’Ingegno che chiude la sfilata. Su disegno di Paolo Saverio Di Zinno. Un omaggio a chi ha saputo conservare e riproporre le tradizioni locali. ‘Angeli, Santi, Madonne e Demoni’. I Misteri di Campobasso. E la magia si ripete.

“L’identità della nostra città è tutta qui, nel Corpus Domini e nelle sue ingegnose meraviglie forgiate quasi trecento anni fa dal Di Zinno – ha detto il sindaco di Campobasso Roberto Gravina – Ringrazio l’associazione Misteri e Tradizioni per la consueta preziosa collaborazione. Ma non ci sono ‘Misteri’ senza le urla, il sudore e la fatica di chi li porta a sfilare per le nostre strade. E non ci sono senza coloro che li animano, tra sorrisi, versi e qualche pianto di fatica dei nostri bambini. A tutti voi, anima e cuore della nostra storia, dico grazie per questi anni intensi ma bellissimi. Viva i Misteri, viva Campobasso!”

GUARDA LA FOTOGALLERY