Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Roccamandolfi, il Museo del Brigantaggio si conferma eccellenza turistica

Esperienza accattivante per gli amanti del 3D e piccolo raccordo anulare di conoscenza storica su un fenomeno che fu anche politico


ROCCAMANDOLFI. Non si ferma l’impegno e la dedizione che Roccamandolfi ripone, da qualche anno, nel settore turistico attraverso le sue bellezze paesaggistiche, la sua natura ridente e un vedutismo che sembra quasi uscire da un dipinto bucolico del passato per crearne un altro, dal vero. Ogni attrattiva presente sul territorio rappresenta un elemento unico per potenziarne la crescita, verso una terra che sembra riesca a dare molto se solo le si chiede qualcosa. Tra le sue meraviglie affisse e nascoste fa parlare ancora di sé il Museo Multimediale, un punto lieve di intersezione tra due rette fagocitate nello spazio: la storia e la sua capacità di racconto. Un posto appositamente cucito tra la defezione del passato e il suo netto recupero grazie soprattutto alla forza evocativa del sound in 3D che plasma insieme animazione e narrazione in un cinema-history effetto futuring di grande intensità e trasporto.

Il museo multimediale è anche un piccolo raccordo anulare di conoscenza storica sul brigantaggio che assunse più sensibilmente carattere politico in senso borbonico. Un fenomeno simbolo della disgregazione di un’intera compagine sociale, accompagnato da crudeltà talora gratuite come espressione di una generale volontà di distruzione formulata espressamente nelle storie dei contadini meridionali e dei loro eroi leggendari. Come si legge nella relazione Massari del maggio 1863: “…Facil cosa è dire che il brigantaggio si è manifestato nelle province meridionali a motivo della crisi politica ivi succeduta; con ciò si enuncia il motivo più visibile del doloroso fatto, ma si rimangono nell’ombra le ragioni sostanziali, le quali invece sono quelle che vanno accuratamente studiate ed esaminate”.

Il Museo Multimediale riavvolge la pellicola, con adiacenza turistica, intorno a luoghi ameni, aneddoti e protagonisti di un tempo trascorso che hanno reso il Matese, Roccamandolfi in particolare, una fucina di scorrerie e di trame noir davvero misteriose. È un luogo semplice ma di memoria in cui bisogna calarsi nella straordinaria forza d’urto dei banditi con le loro intrepide traversie per scoprirne i segreti e le intime vicissitudini.

Pietro

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