Giunta regionale, Fanelli attacca Roberti: “Non sa governare una maggioranza allo sbando”

In merito agli ultimi passaggi sulla composizione dell’esecutivo, portato a tre, con la nomina di Andrea Di Lucente, che va ad affiancare Michele Marone e Gianluca Cefaratti


CAMPOBASSO. Giunta Roberti, sulla composizione dell’esecutivo, portato a tre, con la nomina di Andrea Di Lucente, che va ad affiancare Michele Marone e Gianluca Cefaratti, arriva l’attacco della consigliera del Pd Micaela Fanelli.

“Abbiamo votato il 25 e 26 giugno. Oggi è 29 luglio. Dopodomani è in programma una nuova riunione dell’Assise e ancora non c’è nemmeno l’ombra di una Giunta regionale al completo – le parole della dem – Il Molise continua a essere una regione paralizzata per l’assenza di coesione interna alla maggioranza eletta a furor di popolo, ma che si mostra, esattamente come successo con Toma, totalmente incapace di pensare ai bisogni urgenti dei molisani”. 

“Un centrodestra in cui non c’è nulla di nuovo – ha aggiunto – che prosegue nell’essere avviluppato nelle divisioni, alle quali il presunto leader Roberti non riesce a dare risposta. L’unica incredibile frase che ha il coraggio si rilasciare ai giornalisti è “Domandate a Donzelli”. Ma si può rispondere cosi? Assolutamente no. Tutto continua a essere estremamente imbarazzante per un Regione paralizzata e avvinghiata dalla morsa dei debiti. La responsabilità di scelta è di Roberti che ha già, invece, ampiamente dimostrato di non essere in grado di tenere le fila di una maggioranza allo sbando”.

“Non essere all’altezza di governare una Regione in cui, a un mese dal voto, il primo partito ancora non riesce a mettersi d’accordo è semplicemente umiliante per i cittadini che, oltre un mese fa, sono stati chiamati alle urne – ha alzato il tiro – Sulle stesse deleghe assegnate agli assessori ci chiediamo se non si possa discutere in termini di opportunità ed etica. Non viene in mente a nessuno un simile pensiero? Così come non viene in mente a nessuno l’ulteriore spesa (circa 12mila euro al mese) che il Molise dovrà sostenere per un assessore che fu già nominato da Toma e mai eletto dai molisani? Così come, anche solo poter pensare di aumentare ulteriormente i costi dei rappresentanti politici con modifiche normative per ricomprendere ed accontentare più esponenti del centrodestra, è una mera e assurda follia”.

“E poi la vicepresidenza a un uomo di Forza Italia, medesimo partito del governatore, sovverte ogni logica di equilibrio politico, dimostrando nervi poco saldi e incapacità di costruire fondamenta solide su cui poggiare la XIII Legislatura.  Ai balletti ci ha già abituato Toma e sappiamo come è andata a finire. Di sicuro ad oggi Roberti ha già un primato: aver battuto i tempi della disfatta e del tradimento compiuto ai danni dei molisani che si erano forse illusi che, almeno questa volta, i problemi di questa terra potessero venire prima delle diatribe e delle spartizioni di poltrone. Se il buongiorno si vede dal mattino – ha concluso Fanelli – sul Molise continuerà a essere una giornata buia e tempestosa”.