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Vis à Vis Fuoriluogo 26, le opere di Flavia Carolina D’Alessandro in mostra al Palazzo comunale di Provvidenti

Appuntamento domani alle 18.30. L’intervento è finanziato con risorse del Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Molise


PROVVIDENTI/LUCITO. È partita il 1° agosto la nuova edizione di ‘Vis à Vis Fuoriluogo 26, artists in residence project’, intervento finanziato con risorse del Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Molise, con il contributo dei Comuni di Lucito e Provvidenti. Un progetto di Limiti inchiusi arte contemporanea.

Domani, domenica 20 agosto alle 18.30, presso il palazzo comunale di Provvidenti, la presentazione delle opere ‘ùnikum panorama Provvidenti’ di Flavia Carolina D’Alessandro, a cura di Tommaso Evangelista e Matteo Innocenti.

“Il labirinto, sia nella sua forma fisica che simbolica, offre una profonda riflessione sull’estetica del percorso. Esso incarna un viaggio intricato e spesso enigmatico, un percorso che sfida la nostra percezione e ci costringe a navigare tra incroci e scelte. L’estetica del labirinto – si legge nel testo di Tommaso Evangelista –  elemento scelto da D’Alessandro quale segno d’azione sul luogo, richiama la complessità della vita stessa e ci insegna che il percorso è altrettanto importante, se non di più, del risultato finale. È un invito a rallentare, a contemplare, a cercare un senso più profondo nell’atto stesso del camminare”.

“L’artista, rintracciando nella chiesa di Santa Maria Assunta, attualmente chiusa al pubblico, un bassorilievo scolpito con questo tratto antichissimo, ha lavorato sulla sua immagine fortemente evocativa, estrapolandola dallo sfondo e facendola diventare percorso e panorama. Panorama in quanto il segno, che già di per sé richiama la forma della rosa, si può sovrapporre alla pianta del centro storico di Provvidenti determinando uno scenario quasi prospettico”.

“Il labirinto di Provvidenti pone l’attenzione sul tragitto che si percorre per raggiungere la meta, oltre a rappresentare non tanto i limiti (muri) di tale percorso quanto il pieno della strada che si percorre. Ciò che è visualizzato non è il confine dell’esistente quanto il vuoto dell’inesplorato che viene ad essere campito e quindi inciso. Emerge chiaramente una traccia forte che, nel contesto semiotico, può essere vista come un segno iconico in quanto la sua rappresentazione visiva richiama direttamente l’idea di un attraversamento tortuoso e intricato. È un segno che suscita una serie di connessioni mentali ed emotive nell’osservatore, richiamando idee di ricerca, esplorazione e fallimento”.

Flavia Carolina D’Alessandro è nata a Caracas, in Venezuela, nel 1977 e oggi vive e lavora a Bari. Dopo il trasferimento in Italia, nel 1992, consegue il diploma di Maestro d’Arte in disegnatori di Architettura e Arredamento presso l’Istituto d’Arte di Bari Pino Pascali, prosegue il percorso di studi, nella stessa città, presso l’Accademia di Belle Arti, ottenendo il diploma di Laurea in Scenografia (2004). 2023, Premio Sparti, menzione per miglior opera concettuale, AP; 2022, vincitrice Premio Arte – sez. pittura, Palazzo Reale, Mi; 2021, workshop/residenza RAMO 6.0, a cura di Giuliana Benassi, tutor Francesco Arena, Abr; premio acquisto LAB17 Malamegi; 2019, workshop l’Alternative Processes Photography e Blue Botanics con Hannah Fletcher presso la Bright Room a Lnd, Pop Now, Nuove Identità nelle arti pugliesi, Br. 2017, Manuale per Artisti a cura di Ivan Quaroni, Mi; 2021.

Flavia Carolina D’Alessandro è co-fondatrice del progetto OMAR ed è ideatrice di Home Theatre- open studio project. Limiti inchiusi arte contemporanea.

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