Mobilitazione dopo l’appello della moglie molisana Francesca


PALERMO/CAMPOBASSO. Continua la mobilitazione per Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese trattenuto dalle autorità israeliane al valico di frontiera di ‘Allenby’ e tuttora prigioniero in regime di detenzione precautelare. Un caso che sta creando tanta apprensione anche in Molise, dopo la lettera appello della moglie Francesca, di Campobasso.

Sono già oltre 3500 le firme raccolte attraverso la petizione online promossa dall’associazione ‘Voci nel silenzio’, in rappresentanza della comunità palestinese di Palermo,  insieme  all’Unione Democratica Arabo Palestinese, a Freedom Flotilla Italia e a Our Voice

“Esprimiamo con forza la nostra più profonda preoccupazione per quanto accaduto nei giorni appena trascorsi al giovane cittadino italo-palestinese Khaled El Qaisi – si legge nel testo che accompagna la raccolta di firme –  che attualmente è prigioniero delle autorità israeliane, senza la formulazione di nessuna accusa ed in assenza delle più elementari regole di diritto civile e di giustizia.

Senza retorica non nascondiamo che temiamo per la sua incolumità e per le sue condizioni di salute.

Per questo chiediamo l’immediata liberazione del connazionale in osservanza rigorosa del diritto internazionale. Khaled è un traduttore e studente di ‘Lingue e Civiltà Orientali’ all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, stimato per il suo appassionato impegno nella raccolta e divulgazione e traduzione di materiale storico palestinese, ed è tra i fondatori del Centro Documentazione Palestinese, associazione che mira a promuovere la cultura palestinese in Italia”.

La petizione è rivolta al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, ai parlamentari, ai sindacati confederali, alle associazioni e ai movimenti.

Per sottoscrivere la petizione CLICCA QUI