In Aula la mozione a firma di Salvatore, Fanelli e Facciolla. La soddisfazione del Coordinamento


CAMPOBASSO. Il Consiglio regionale del Molise ha ribadito ufficialmente il suo ‘no’ alla realizzazione dell’impianto idroelettrico ‘Pizzone II’.

Lo ha fatto questa mattina in Aula, approvando all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri Alessandra Salvatore. Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla.

Ha illustrato l’atto di indirizzo la prima firmataria, Salvatore. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri Fanelli, Primiani, Greco, Facciolla, Primiani, Gravina, Romano, Facciolla, Di Baggio e l’assessore all’Ambiente Di Lucente.

Nello specifico il provvedimento evidenzia che l’Enel Produzione SpA ha presentato al MASE un progetto per la realizzazione, attraverso il riutilizzo dei due invasi esistenti di Montagna Spaccata (localizzato nel territorio comunale di Alfedena e di Castel San Vincenzo (localizzato nel territorio comunale di castel San Vincenzo ), di una nuova centrale da 300 MW, da installare in galleria, con condotte forzate e l’adozione di turbine reversibili (pompe-turbine) a velocità fissa e variabile installate in caverna.

Il Consiglio regionale, dunque, ha preso atto della netta posizione, espressa da associazioni, enti e comunità locali, gran parte delle quali riunitesi a Pizzone, nell’assemblea pubblica di domenica 17 settembre scorso. In quella sede, infatti, è stata espressa dai partecipanti la contrarietà alla realizzazione dell’opera in un contesto, unico dal punto di vista paesaggistico e naturale, come quello individuato da Enel Produzione Spa.

Con l’approvazione della mozione, l’Assemblea ha impegna il presidente della Regione Francesco Roberto e l’intera Giunta regionale a ribadire, in modo netto, la contrarietà alla realizzazione del progetto, così come previsto nella proposta presentata al Ministero.

“La Centrale di Pizzone II non deve essere realizzata – ha sottolineato Alessandra Salvatore – Questo il messaggio che parte oggi dal Consiglio Regionale del Molise, che ha votato, all’unanimità dei presenti, la mozione,  sottoscritta anche dai consiglieri Fanelli e Facciolla, che ho presentato come prima firmataria e che è stato possibile arricchire grazie alle osservazioni, puntuali e di alto profilo tecnico, che sono arrivate non solo dalle strutture tecniche di tanti degli enti coinvolti (ente PNALM e Regione Molise in primis), ma anche dal coordinamento NO Pizzone II, che ringrazio per la preziosa attività di documentazione e di informazioni che sta svolgendo sul territorio. Un grazie sentito a tutti i Consiglieri regionali, che hanno sostenuto attivamente la mozione, e a tutti quelli che l’hanno votata. L’auspicio è che Enel, come hanno dichiarato i suoi dirigenti in audizione, a fronte di questo NO, rinunci ad un progetto che non può trovare spazio in un’area tanto meravigliosa quanto delicata, soggetta a vincoli stringenti ed a tutele rinforzate, gia’ inserita formalmente dalla Regione Molise tra quelle NON idonee alla realizzazione di impianti idroelettrici, e che subirebbe, in caso contrario, conseguenze irreparabili e, per molto aspetti, drammaticamente imprevedibili”.

LA SODDISFAZIONE DEL COORDINAMENTO NO PIZZONE II. “Bene il pronunciamento del Consiglio regionale della Regione Molise sul no al progetto Pizzone II. È un ulteriore passo per proteggere un’area bellissima tra Molise e Abruzzo, tutelata dal Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. La lotta è ancora lunga perché Enel non ha ancora abbandonato del tutto un progetto di fatto non emendabile e mitigabile. Per questo la lotta del Coordinamento proseguirà con tante altre iniziative già in programma” così il Coordinamento No Pizzone II commenta la mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale”. Così, in una nota, il Coordinamento nato per dire ‘no’ alla realizzazione dell’impianto.

“Sorprende – si legge ancora in una nota – che la società, davanti a tutte queste prese di posizione, addirittura con il sigillo di improcedibilità emesso dall’Ente Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise continui a ritenere realizzabile un intervento nell’area così invasivo e che certo non potrà mai essere modificato nei tratti salienti come lo scavo delle gallerie all’interno del Parco Nazionale. Ringraziamo tutti i consiglieri che hanno approvato la mozione, in particolare quelli che l’hanno proposta al Consiglio.

È un buon risultato, segno che la mobilitazione paga e che sono inequivocabili i gravi danni che questo progetto può arrecare al territorio!

Ora ci aspettiamo che tutti gli altri enti a vario titolo interessati deliberino la loro ferma opposizione al progetto, a partire dal comune di Pizzone.

La società farebbe quindi bene ad abbandonare definitivamente questo progetto devastante i cui impatti non possono essere mitigati in alcun modo. Noi proseguiremo la mobilitazione, per l’orso, la bellezza delle montagne del Parco e la tutela della salute ed il futuro della popolazione”.