Azzurri costretti a giocarsi la qualificazione nelle ultime due sfide con la Macedonia del Nord e l’Ucraina


di Matteo Mongiello

ROMA. La nuova Italia di Luciano Spalletti vince in scioltezza la sfida del San Nicola di Bari con Malta per poi soccombere alla ‘vendetta’ dell’Inghilterra, costretta così a giocarsi la qualificazione nelle ultime due sfide con la Macedonia del Nord e il probabile scontro decisivo con l’Ucraina.

Il terremoto estivo che ha costretto Roberto Mancini ad abbandonare la panchina della nazionale azzurra per ‘ricoprirsi’ di soldi accettando l’incarico di nuovo commissario tecnico dell’Arabia Saudita, ha portato Luciano Spalletti, neo campione d’Italia, a diventare il nuovo traghettatore della nazionale con il fondamentale obiettivo di strappare un biglietto per Euro 2024,compito non riuscito nelle precedenti qualificazioni ai mondiali proprio dall’ex CT.

Le prime uscite del tecnico di Certaldo hanno diviso con opinioni contrastanti i tifosi sin dalle convocazioni, che hanno portato per la prima volta a Coverciano giocatori ‘dimenticati’ da Mancini come Destiny Udogie e Jack Bonaventura, protagonisti di un ottimo inizio di campionato con Totthenam e Fiorentina, e lasciato a casa la vecchia guardia rappresentata da Jorginho e Verratti, oramai rimpiazzati nelle idee di Spalletti.

Dopo il deludente pareggio all’esordio con una Macedonia del Nord tutt’altro che imbattibile ma sempre più bestia nera, la vittoria convincente di San Siro sull’Ucraina -con la doppietta di Frattesi- ha rimesso in carreggiata gli azzurri, guadagnandosi così il vantaggio negli scontri diretti e l’eventuale possibilità di godere di due risultati su tre nello scontro diretto di fine novembre, ma fondamentale sarà prima battere la Macedonia all’Olimpico.

Le due settimane appena trascorse sono state però condizionate da vicende extracampo, con lo scandalo calcioscommesse a tenere banco nel ritiro di Coverciano, portando addirittura la procura di Torino a recarsi dagli Azzurri, in seguito ad indagini accompagnate a pari passo da dichiarazioni e prove di Fabrizio Corona, costringendo così Zaniolo e Tonali a salutare i compagni e a rispondere alle accuse della Polizia, creando un aria pesante mista a preoccupazione in vista del doppio impegno con Malta e Inghilterra.

L’avversario ‘comodo’ e una buona prestazione, culminata con il 4-0 finale, ha aiutato a liberare la mente, oltre a designare nuove figure leader del gruppo, a partire da uno straripante Domenico Berardi, autore di una doppietta e serio candidato a proprietario della fascia di destra, e ha dato la possibilità di sperimentare un attacco leggero con Raspadori e Kean che più volte si sono scambiati di posizione per creare imprevedibilità.

L’inizio della super sfida di Wembley sembrava far proseguire quanto di buono fatto a Bari, nonostante gli otto interpreti differenti, con Scamacca capace di rompere la maledizione della prima rete con la nazionale maggiore dopo tredici presenze e di regalare il momentaneo vantaggio all’Italia, ma alla lunga l’altissimo livello della rosa dei tre leoni è uscito fuori, merito soprattutto di un Jude Bellingham versione extraterrestre che, nel primo tempo subisce il rigore trasformato in seguito da Harry Kane, e nel secondo supera con un sombrero il centrocampo azzurro per servire in contropiede Rashford che ribalta il risultato, prima che il solito Kane realizzi il sessantunesimo gol con la maglia inglese e chiuda la pratica, con la complicità di uno Scalvini in ritardo, complicando il cammino azzurro verso Germania 2024, vista la vittoria esterna dell’Ucraina a Malta, che mantiene tre punti di vantaggio ma con un incontro in più disputato.

Le numerose assenze legate agli infortuni di top del nostro campionato come Chiesa, Zaccagni o Immobile e il caso scommesse non ha aiutato il tecnico ex Napoli nelle scelte ed ha portato a mancanza di alternative soprattutto nel reparto avanzato e se non si vorrà nuovamente vedere dal divano le sfide tra le grandi nazionali, ma parteciparne attivamente da protagonista, sarà fondamentale avere tutti a disposizione per le ultime due sfide decisive, oltre ad una base di gioco, mancata nel secondo tempo di Londra, e sulla quale proverà a lavorare Luciano Spalletti nel poco tempo a sua disposizione, si spera in tranquillità e senza alcuna forza armata nelle vicinanze dello spogliatoio azzurro.