Lavoro sinergico per fronteggiare e risolvere le problematiche con cui l’area fa i conti da troppo tempo. Attivato un tavolo permanente


ISERNIA. Fronteggiare e risolvere le criticità legate all’inquinamento mettendo in campo azioni concrete e lavorando in sinergia. Per questo è stato attivato un tavolo permanente tra Istituzioni con il compito di monitorare costantemente lo stato di salute della Piana di Venafro, condividere dati e risultanze degli studi e programmare gli interventi necessari a garantire la sicurezza dei cittadini.

La decisione è stata assunta questa mattina durante la riunione convocata dal prefetto di Isernia Franca Tancredi, presso l’Ufficio Territoriale di Governo. All’incontro hanno preso parte l’assessore regionale all’Ambiente Andrea Di Lucente, i sindaci di Venafro, Pozzilli, Montaquila e Sesto Campano, i responsabili di Asrem e Arpa e il presidente del Consorzio di bonifica dell’Area venafrana.

E proprio dai dati illustrati dall’Arpa è emerso che nei primi dieci giorni del 2024 sono già stati rilevati ben quattro sforamenti di pm10.

La Regione, rappresentata dall’assessore Di Lucente ha aggiornato tutti gli interlocutori coinvolti su quanto sta facendo per contribuire alla soluzione di un problema così sentito (revisione del Priamo, piano rifiuti, accordo con il ministero). E ha chiesto alle altre istituzioni di compiere un’azione comune. Prefettura, Regione, Comuni, Arpa e Asrem stanno ragionando sui dati, con l’impegno di un confronto costante tra tutti.

A seguito del lungo confronto, sono state concordate una serie di iniziative, sia di breve che di medio e lungo termine, tra le quali anche una intensificazione dei controlli “sugli aspetti connessi alla circolazione stradale – spiegano dalla Prefettura – nonché una maggiore incisività delle prescrizioni impartite alle attività industriali, che consentiranno di fronteggiare eventuali emergenze ed avviare anche una seria pianificazione tesa ad evitare eventuali futuri sforamenti dei limiti delle emissioni in aria”.

Tutti d’accordo poi sulla necessità di partire dall’analisi dei dati acquisiti dalle centraline dislocate sul territorio da Arpa, riferiti ad un lasso di tempo sufficiente a consentire un corretto esame.

Quanto alla caratterizzazione del particolato, la relativa analisi scientifica, che necessita di circa un anno, consentirà di individuare le zone critiche e le fonti di inquinamento più impattanti.

“Ampia soddisfazione – riferiscono dalla Prefettura – è stata espressa da tutti i partecipanti poiché l’istituzione del tavolo permanente, che si riunirà con cadenza trimestrale, consentirà un maggiore scambio di informazioni tra i singoli attori istituzionali e fungerà anche da Cabina di regia, per l’analisi del fenomeno e l’individuazione di soluzioni condivise. Gli esiti degli incontri saranno resi noti alla cittadinanza in un’ottica di massima informazione e condivisione”.