Protesta il coordinamento ‘No Pizzone II’: “Il Governo avrebbe dovuto archiviare l’istanza”


ISERNIA. Centrale idroelettrica nella valle del Volturno: il ministero dell’Ambiente ha sospeso il procedimento, fino al prossimo 31 agosto. La sospensione era stata richiesta da Enel per modificare il progetto e svolgere rilievi e indagini del caso.

Una scelta, quella del Ministero, contestata dal coordinamento ‘No Pizzone II’, secondo il quale il governo avrebbe dovuto archiviare l’istanza.

“Riteniamo che l’ulteriore sospensione sia contraria alle norme che disciplinano il procedimento di valutazione impatto ambientale per i progetti nel Pnrr, nell’ambito dei quali i giorni di sospensione massimi previsti sono 120. Tra l’altro l’Ente Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, autorità con competenze ambientali, ha dichiarato il progetto improcedibile – rileva il coordinamento ritenendo che – il ministero avrebbe dovuto semplicemente archiviare definitivamente il procedimento visto che le norme generali della pubblica amministrazione vietano di appesantire inutilmente i procedimenti amministrativi.

Comprendiamo che Enel abbia rilevanti interessi economici a portare avanti l’iniziativa sempre e comunque, ma il Ministero dovrebbe applicare quanto previsto dalle norme poste a tutela dell’ambiente”.

Il Coordinamento No Pizzone II, già contrario al progetto iniziale, ribadisce infine che considererà inaccettabile qualunque progetto uscirà dal cappello dell’Enel. “Perché – evidenzia – sarebbe realizzato bucando la montagna in un’area di notevole pregio ambientale, interna ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della sua area contigua, sottoposta anche a ulteriori vincoli ambientali europei (SIC, ZPS, IBA) e nazionali (paesistici, idrogeologici, antisismici).

L’area è il regno dell’orso bruno marsicano, dell’aquila reale, del camoscio d’Abruzzo e di tantissime altre specie, che non possono certo convivere con il notevolissimo disturbo che sarà arrecato loro.

Anni e anni di cantieri intorno ai laghi di Castel San Vincenzo e della Montagna Spaccata comprometteranno il turismo sostenibile, unica possibilità per contrastare la depressione socio economica e lo spopolamento del territorio”.