HomeNotizieCRONACAAbbatte 103 piante di olivo senza autorizzazione: scatta la multa

Abbatte 103 piante di olivo senza autorizzazione: scatta la multa

Il proprietario del fondo è stato sanzionato dai carabinieri forestali. Solo qualche mese fa un episodio analogo


TERMOLI. Ha proceduto all’abbattimento di 103 piante di olivo, nelle campagne di Termoli, senza però chiedere la prevista autorizzazione alla Regione Molise. Per questo il proprietario del terreno è stato sanzionato, a seguito degli accertamenti eseguiti dai carabinieri forestali.

Sulla base del valore delle piante, quantificato dal competente Servizio della Regione Molise, mediante un’articolata istruttoria che prende a riferimento i terreni olivetati della zona, al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa pari a circa 5.000,00 euro.

Episodio accaduto a distanza di pochi mesi da un caso analogo accertato dal Nucleo di Petacciato Scalo nel vicino Comune di Montecilfone.

Dalle verifiche compiute dai militari è risultato che il possessore del fondo aveva agito, anche in questo caso, in assenza del relativo atto autorizzatorio, e pertanto è stato sanzionato con una somma di circa 1.300,00 euro.

“Il taglio degli ulivi non è liberamente esercitabile – ricordano in una nota i carabinieri forestali – il decreto luogotenenziale di Umberto di Savoia, risalente al 1945, sancisce, il divieto di abbattimento oltre il numero di cinque alberi ogni biennio e prevede, in caso di violazione, una sanzione uguale a dieci volte il valore delle essenze sradicate.

In deroga a tale generale divieto, l’abbattimento può essere autorizzato dalla Regione, oggi autorità competente in materia, ma solo per casi specifici e ben individuati, quali la morte fisiologica della pianta, la scarsa produttività, l’eccessiva fittezza degli impianti, etc.; e con l’eventuale imposizione al proprietario o conduttore dell’obbligo di impiantare, anche in fondi diversi, altrettante piante.

Con tale norma il legislatore italiano ha inteso incidere sulla possibilità degli imprenditori agricoli di decidere della sorte del proprio uliveto al fine di salvaguardare l’economia nazionale, quindi in termini produttivi, ma anche per la preservazione del profilo estetico di tale coltivazione a tutela del paesaggio e, con esso, dell’ambiente”.

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