CRONACA

Muore travolto in sella alla sua bici: aperta un’indagine per omicidio stradale

La Procura ha disposto l’autopsia sulla salma di Rocco Catolino, il 79enne originario di Agnone che ha perso la vita lo scorso 18 marzo ad Orbassano


TORINO/AGNONE. Fare piena luce sull’incidente costato la vita a Rocco Catolino, il 79enne originario di Agnone travolto mentre era in sella alla sua bici da un furgone: per questo la Procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.

La tragedia si è consumata ad Orbassano lo scorso 18 marzo. Il pm Mario Bendoni titolare  procedimento penale –  che vede indagato il conducente del furgone coetaneo della vittima – ha infatti disposto un doppio accertamento tecnico non ripetibile: l’autopsia per accertare la causa del decesso e una consulenza cinematica per stabilire l’esatta dinamica. Ad esempio, andrà ben verificata la velocità a cui procedeva l’indagato con il suo autocarro.

I due incarichi saranno conferiti nella giornata di domani, mercoledì 27 marzo, dalle ore 8.45, presso il Palazzo di Giustizia di Corso Vittorio Emanuele ai due consulenti tecnici d’ufficio scelti dal magistrato inquirente, il medico legale Fabrizio Bison e l’ingegner Roberto Bergantin, perito di infortunistica stradale. Alle operazioni peritali parteciperanno quali consulenti tecnici per la parte offesa anche un medico legale e l’ingegnere forense Fabrizio Mario Vinardi che saranno messi entrambi a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati i familiari di Catolino per essere assistiti, attraverso l’Area Manager per il Piemonte Giancarlo Bertolone.

Originario di Agnone, ma dal 1969 emigrato in Piemonte, operaio Fiat in pensione, Catolino era conosciuto e stimato soprattutto per essere un grande sportivo: aveva disputato centinaia di corse podistiche, la sua specialità preferita, e nonostante l’età partecipava ancora alle gare, ma era anche un amante della bicicletta, la sua inseparabile ‘Graziella’, che utilizzava abitualmente o per andare a fare la spesa e commissioni varie o semplicemente per svolgere attività fisica all’aperto e mantenersi in forma. Così aveva fatto anche quel ‘maledetto’ 18 marzo, ma stavolta l’uscita non ha lasciato scampo al ciclista che, a causa dell’investimento e della caduta, ha sbattuto violentemente il capo ed è deceduto praticamente sul colpo: inutili i soccorsi da parte dei sanitari del 118 accorsi in ambulanza.

La vittima ha lasciato in un immenso dolore la moglie Nicolina e il figlio Andrea che, attraverso gli esperti di Studio3A a cui si sono rivolti e all’inchiesta della Procura, di cui hanno accolto con estremo favore lo scrupolo di voler disporre accertamenti tecnici ad hoc, si aspettano verità e giustizia sull’ennesimo dramma della strada che ha colpito la loro famiglia: terribile coincidenza del destino. Catolino anni fa aveva perso un figlio, Mario, molto anche lui in seguito ad un incidente stradale.

Una volta ultimato l’esame autoptico l’autorità giudiziaria rilascerà il nulla osta alla sepoltura e i familiari del settantanovenne potranno fissare la data dei funerali, che verranno celebrati nella chiesa di Gesù Salvatore di Pasta di Rivalta, la frazione dove abitava.

Deborah

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