Le riflessioni del presidente De Gregorio sulle emergenze con cui i professionisti molisani sono costretti a fare i conti


CAMPOBASSO. Ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo e ha vissuto momenti di emozione l’assemblea generale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Campobasso che si riunito questa mattina nell’aula magna dell’Unimol. Nel suo intervento il presidente Pino De Gregorio si è soffermato su una serie di riflessioni che riguardano la professione oggi.

In particolare ha sottolineato alcune vere e proprie emergenze che destano forte preoccupazione, a partire dai fatto di cronaca violenta nei confronti dei sanitari presenti ormai troppo spesso sulle pagine delle testate giornalistiche: “Aggressioni  – ha detto- che avvengono proprio ad opera del prossimo, al quale noi doniamo la nostra vita”.

La tutela della categoria da parte dell’Ordine avviene, dunque, non solo in termini strettamente ordinistici ma anche, purtroppo, in termini di difesa e prevenzione da attacchi verbali e addirittura fisici.

L’altro fronte dell’emergenza è rappresentato dalla carenza di medici, un problema che solo un’attenta e lungimirante programmazione a livello centrale può risolvere.

“Abbiamo chiamato a raccolta tutta la società civile – ha ancora detto il presidente – Lo abbiamo fatto più volte e soprattutto a maggio con un convegno che ha messo al tavolo titto il mondo sanitario, la politica e i cittadini. Abbiamo sensibilizzato con ogni mezzo utile senza mai tirarci indietro nella difesa dei nostri professionisti.  Dobbiamo fare in modo che non si arrivi alla rinuncia alla cura, perché la diseguaglianza di fronte al diritto alla salute è in forte crescita e il rischio di lavorare fuori dalla cura una fetta di popolazione è reale”.

Un forte grazie da parte di De Gregorio è andato alle autorità presenti, il direttore amministrativo Grazia Matarante per l’Asrem il professor Germano Guerra per Unimol. E poi a tutti i colleghi che con lui hanno vissuto questa consiliatura, ai veterani presenti per i 50 anni di laurea e ai giovani medici presenti per il giuramento di Ippocrate.