Questo quanto emerso dall’assemblea pubblica organizzata ieri ad Agnone dai consiglieri regionali Greco, Primiani e Romano


AGNONE. Un ricorso al Tar Molise per risolvere la questione della demedicalizzazione del 118 di Agnone. Questo quanto emerso nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta ieri a Palazzo San Francesco ad Agnone, promossa dai consiglieri regionali Andrea Greco e Angelo Primiani del Movimento 5 Stelle, insieme a Massimo Romano di Costruire Democrazia.

Oltre due e mezza di confronto per valutare, insieme alla popolazione, il da farsi. “La demedicalizzazione del 118 – ha ribadito Greco in apertura dei lavori – pone un problema serio di rispetto dei tempi di emergenza-urgenza. Noi qui abbiamo bisogno di assistenza non quando dobbiamo programmare un intervento chirurgico, perché ognuno può curarsi dove ritiene opportuno. Ma i tempi dell’emergenza urgenza sono un fatto serio. Se siamo colti da da un infarto da un ictus  bisogna stare assolutamente nella famosa Golden Hour che serve a far sì che il cittadino non esca più indenne possibile”.

Un provvedimento dunque, quello adottato dall’Asrem che non tutela la popolazione. Da qui la proposta di un ricorso al Tar “perché – ha detto ancora Greco – quando la politica diventa sorda, l’unica strada che hanno i cittadini di veder riconosciuti i propri diritti è quella di rivolgersi ai tribunali”.

“Qui – ha tra l’altro sottolineato nel suo intervento Massimo Romano – c’è in gioco la sopravvivenza di un intero territorio. Perché se si priva un’intera area dell’ ‘emergenza urgenza  il messaggio che si sta dando è ve ne dovete andare’. Se questo è il quadro della situazione – ha detto ancora – vi invito, da cittadino, a essere voi a portare sul territorio l’esigenza di un riscatto sociale. Perché ogni volta che c’è una campagna elettorale ci raccontano la barzelletta della filiera istituzionale tra governo regionale e nazionale”.

“La demedicalizzazione della postazione locale di 118 è solo l’ultimo colpo subito da un territorio a cui negli anni è stato sottratto troppo – il commento di Primiani – Per questo non possiamo rassegnarci: la rete dell’emergenza-urgenza va salvaguardata ad ogni costo. In regione siamo passati da 16 postazioni medicalizzate a 8. E presto saranno ulteriormente ridotte a 5.  Accade in spregio alla priorità di garantire ai cittadini tempi certi di cure in caso di urgenze. Perciò, su questi temi, continueremo a lottare senza arrenderci, in ogni sede disponibile, che sia essa politica o giudiziaria”.

Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che sarebbe opportuno, nella battaglia legale, il sostegno dell’amministrazione comunale. In ogni caso l’idea è quella di andare avanti comunque, magari anche  attraverso la costituzione di un comitato dei cittadini.