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A giudizio un 21enne per l’aggressione a Giuseppe Pio D’Astolfo


LANCIANO. È fissata per il 2 ottobre la prima udienza del processo per la brutale aggressione Giuseppe Pio D’Astolfo. Il giovane, residente a Lanciano e cresciuto a Termoli finì in coma dopo aver ricevuto un pugno.

Come riferisce ‘Il Messaggero’ il gip del tribunale dei minori dellAquila ha rinviato a giudizio l’allora minore lancianese G.P.G., difeso dall’avvocato Vincenzo Menicucci.

La procura minorile ha modificato l’imputazione, dopo nuove perizie mediche, in lesioni gravissime e aggravate che superano il 74% e una disabilità persistente, consistente in un significativo deficit della sfera cognitiva, relazionale e comportamentale, tale da impedire una ripresa funzionale in ambito familiare, sociale e lavorativo, con la presenza di una alterazione fisiognomica che incide sulla propria immagine.

I fatti risalgono all’ottobre del 20220. Il giovane – allora 18enne – venne aggredito ex stazione Sangritana a Lanciano.

Il ragazzo, patrocinato dall’avvocato Giovanni Mangia, che chiederà i danni, era stato colpito da un pugno alla tempia sinistra, che successivamente gli procurò il coma.

Nella vicenda furono coinvolti altri due minori non imputabili perché avevano 13 anni. Sul caso il difensore Menicucci ha deciso di non ricorrere a patteggiamento o l’abbreviato scegliendo il rito ordinario.